“SU CENTRI SCOMMESSE E VLT ABBIAMO LE MANI LEGATE, MA I CONTROLLI CI SONO”. PRESTO UN NUOVO REGOLAMENTO COMUNALE PIÙ STRINGENTE
Il sindaco di Montemurlo interviene sul problema delle sale gioco e spiega che il Comune non può fare nulla per impedire la loro apertura, ma assicura che il monitoraggio è costante: «Verso coloro che non rispettano la normativa regionale della distanza minima dai luoghi sensibili siamo pronti a emettere un’ordinanza di chiusura»
«Su sale Vlt (acronimo per Video Lottery Terminal, n.d.r) e centri scommesse il Comune ha le mani legate e non può fare nulla per impedire la loro apertura sul territorio, ma la vigilanza e il monitoraggio sono costanti», interviene così il sindaco del Comune di Montemurlo,Mauro Lorenzini, sulla questione delle autorizzazioni alle sale per il gioco d’azzardo e chiarisce la posizione dell’amministrazione, anche in risposta ad alcune polemiche nate sui social. «La legge stabilisce che questo tipo di attività per aprire non debbano richiedere alcuna autorizzazione alComune, che quindi non ha alcun potere di “autorizzazione preventiva”. Sale scommesse e Vlt non sono tenute neppure a presentare la Scia,la segnalazione certificata di inizio attività, al Suap (l’ufficio attività produttive del Comune), poiché devono richiedere solo l’autorizzazione della Questura, che la rilascia sulla base del rispetto delle norme di pubblica sicurezza. Quindi il Comune di Montemurlo viene a conoscenza dell’esistenza di sale Vlt e sale scommesse solo al momento della loro apertura sul territorio». A Montemurlo esistono 20 esercizi commerciali (bar, tabacchi) dove sono installate le slot, le così detto macchinette mangia-soldi, mentre sono sei i locali adibiti a sale vlt e centri scommessa.
Per quest’ultima tipologia di attività il Comune non può impedire la loro apertura, ma vigilare affinché rispettino la normativa regionale, che stabilisce la distanza minima di 500 metri dai “luoghi sensibili”, come istituti scolastici, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi, strutture residenziali e semi residenziali in ambito sanitario e socio sanitario. Questo tipo di controlli, portati avanti dall’ufficio attività produttive Suap e dalla Polizia Municipale, avviene da anni in maniera costante e continua.« Il nostro monitoraggio è continuo. Se il Comune, nel corso dei controlli, dovesse ravvisare che mancano i requisiti previsti dalla normativa regionale, io sono disposto a fare l’ordinanza di chiusura delle attività irregolari, pur consapevole che questo tipo di provvedimenti sono spesso impugnati davanti al Tar per il non allineamento della normativa regionale con quella nazionale, che è maggiormente permissiva». Lo scorso 23 gennaio inoltre la Regione Toscana ha approvato una legge, di modifica alla normativa in materia, ancora più stringente, che “rafforza” l’elenco dei luoghi sensibili, inserendo tra i requisiti, ad esempio, la distanza minima da “Compro oro” oppure sportelli bancomat. «La legge, che entrerà in vigore a fine febbraio e che recepisce così le proposte dell’Anci, già inserite dal Comune di Prato nel proprio regolamento, non è retroattiva e dunque sull’esistente non possiamo fare nulla. I nostri uffici stanno comunque lavorando ad un nuovo regolamento comunale che vada nella stessa direzione di quanto previsto dalla normativa regionale, pur sapendo che il Governo ancora non ha fatto chiarezza su questa delicata materia. Infine, vorrei ricordare, che attraverso l’impegno dell’assessorato alle politiche sociali, nel 2017 il Comune di Montemurlo ha avviato un progetto di sostegno psicologico per i giocatori patologici e i loro familiari con l’apertura di uno sportello dedicato. La vera questione comunque resta quella dell’educazione e della sensibilizzazione verso il problema del gioco, poiché sappiamo tutti che gran parte del gioco d’azzardo avviene online, da a casa, stando davanti ad un computer o al telefonino. Mi auguro che il nuovo Governo affronti questa tematica e porti avanti quella legge di disciplina del settore rimasta nel cassetto. Il gioco d’azzardo, particolarmente diffuso nella nostra provincia, rappresenta una forma di dipendenza molto preoccupante per combattere la quale è necessario intervenire con forza», conclude il sindaco Lorenzini.