CI SONO GENITORI A CUI NON SPETTEREBBE QUESTO TITOLO, QUEI “GENITORI” CHE COMPIONO TREMENDI ORRORI SUL LORO PICCOLO
‘Gesù bambino proteggimi dallo zio‘ è quanto il piccolo aveva scritto a scuola nella sua letterina di Natale. Aveva chiesto a Gesù bambino di essere protetto da quello zio che gli aveva fatto tanto male.
La vicenda riguarda sevizie che questo bambino ha subìto sia dai genitori che da quell’ipotetico zio. Violenze consumate all’interno di un appartamento nel pistoiese e che potrebbe essere definito “La casa degli orrori“.
All’interno di quella casa pare che possono essere stati commessi abusi sul piccolo, da parte sia dei genitori che di quello “zio” che altri non è che il cugino del papà della vittima, anche mentre lui si fosse trovato dinanzi al televisore a guardare i cartoni animati. All’improvviso e con forza il piccolo pare che in più occasioni fosse stato preso e trascinato nella camera e quindi sottoposto a violenze sessuali.
È stata la stessa vittima ad averlo raccontato agli inquirenti, dopo essere stata allontanata dai genitori e data in affidamento a un’altra famiglia dove almeno qui ha potuto trovare serenità. L’ambiente dove la piccola vittima ha dovuto vivere e subire per anni continue violenze, s’incornicia in un contesto fatto di degrado e di continue liti familiari. Liti che sono state denunciate persino dai vicini. Ed è stato proprio per questo che il bimbo è stato allontanato dai genitori naturali.
Il tutto è venuto a galla dopo che il piccolo è stato dato in affidamento ad altri genitori su disposizione del Tribunale dei Minori, su segnalazione da parte dei servizi sociali. Con i nuovi genitori il piccolo ha trovato la forza e il coraggio di aprirsi e rivelare nei minimi dettagli le violenze che ha dovuto subire. Violenze che sarebbero iniziate nel 2007 e andate avanti sino al 2009, sino a quando il piccolo non è stato appunto allontanato dai genitori, che hanno la residenza a Prato.
«È stato un processo lungo e complesso – avrebbe detto l’avvocato Giulio Canobbio di Genova, legale di parte civile, che rappresenta il bambino – in cui la testimonianza del minore è stata fondamentale, così come le perizie degli psicologi che hanno riconosciuto il bambino attendibile».
Gli inquirenti stanno ancora lavorando sul caso per cercare di trovare ulteriori riscontri sulle testimonianze del piccolo.