Continua per Monica Attucci la ricerca di scarti tessili per realizzare foulard e stole il cui ricavato andrà a sostegno del sociale.

È uno dei motivi questo per cui ha creato AnimaLibra, il suo brand. «Il mio obiettivo, come ho detto più volte – ha spiegato lei – è quello di aiutare il mondo del sociale. E voglio farlo così, realizzando svariati oggetti e accessori da rivendere e devolvere di volta in volta in ricavato a varie associazioni ed enti che si occupino di un tema del sociale. Il mio marchio è una libellula che per me ha un grande significato. La libellula è un insetto molto antico, che si suppone sia presente sulla terra da 180 milioni di anni. È nota per l’eleganza del suo rapido volo e le splendide imprese aeree. Le libellule sono insetti che vivono in due regni, aria e acqua. Infatti, inizialmente, quando si trovano allo stato di ninfe vivono in acqua ma quando maturano e subiscono la metamorfosi si spostano nel regno dell’aria. Questa caratteristica è ricca di forte simbolismo. Questa leggiadria esprime un simbolismo legato alla libertà, al coraggio e alla maturità. Un’altra caratteristica che le contraddistingue è la lungimiranza, infatti tramite le loro ali riescono a captare il minimo cambiamento del vento, e questo permette loro di avvertire pioggia o tempeste in anticipo. Inoltre, le libellule sono bellissime ma hanno una vita breve, e chi le ama sa come sia importante vivere appieno la vita godendo di ogni istante e situazione. Questo “animaletto” è una “presenza” ricorrente e mi somiglia tantissimo come stile di vita. Ci sono “presenze” che accompagnano da sempre la vita dell’uomo. Cambiano le epoche, muta la forma mentis, il modo di vivere e l’approccio… Ma quelle rimangono. E seguono silenti il nostro percorso sono lì. Dall’antichità fanno compagnia all’uomo nella sua fantasia, nei suoi tortuosi labirinti mentali. Presenze che personificano un’assenza e ne celebrano il ciclico ritorno sul palcoscenico della vita».
Gli accessori che realizzerà Attucci verranno poi venduti attraverso un sito online che a breve verrà presentato, ma non solo.
«L’idea – ha concluso lei – è quella di partecipare, o dar vita a vari eventi di volta in volta così da poter vendere direttamente in quell’occasione, ciò che verrà realizzato. Essendo il mese di novembre, più vicino di quanto sembri pensavo ad uno spettacolo per tenere alta l’attenzione e riflettere ancora una volta sugli “amori assassini.” Il femminicidio – ha detto Attucci – è, purtroppo, ancora una drammatica quotidianità che la pandemia ha contribuito ad aggravare. Serve tenere alto il livello di attenzione su questa tematica e soprattutto sulle azioni positive. Ognuno di noi deve supportare con il proprio aiuto, le associazioni e le realtà educative che portano avanti con costanza e determinazione ogni giorno un programma per arrivare al cambiamento culturale necessario per fermare la violenza. In questo tempo mi sto organizzando per quello, poi pian piano mi sposterò anche su altre tematiche. Se poi ci saranno associazioni del sociale che mi chiameranno per una eventuale collaborazione nel creare eventi ben venga».