Covid, salta la cerimonia per il 30esimo anniversario della sciagura aerea di Javello
Sabato 8 gennaio i rappresentanti della 46esima Brigata aerea di Pisa deporranno una corona al monumento in ricordo dei tre militari caduti. Il sindaco Calamai: « La cerimonia si terrà in primavera quando le condizioni sanitarie lo consentiranno»
Il prossimo 8 gennaio ricorreranno trent’anni dalla sciagura aerea del Lyra 35, l’aereo della 46esima Brigata di Pisa che l’8 gennaio 1992, in condizioni di tempo perturbato durante un volo di addestramento tattico a bassissima quota, impattava la sommità del monte Javello. In quell’incidente persero la vita i tre occupanti, il maggiore Carlo Stoppani, il tenente Paolo Dutto e il maresciallo Cesare Nieri. A Montemurlo, però, non si terrà nessuna celebrazione ufficiale. A seguito delle disposizioni governative del Decreto Natale per il contenimento della pandemia e delle decisioni del sindaco Simone Calamai, che lo scorso 30 dicembre ha annullato tutti gli eventi pubblici – almeno fino al prossimo 10 gennaio – per l’esponenziale aumento dei contagi da Covid-19, è stata rimandata anche la cerimonia che ogni anno ricorda in forma solenne le vittime dell’incidente. Sabato 8 gennaio, dunque, non si terrà la commemorazione pubblica. Da Pisa arriveranno solo il comandante della 46esima Brigata aerea, generale Alessandro De Lorenzo e il comandante del Secondo Gruppo, a cui appartenevano le vittime, il tenente colonnello Filippo Monesi, e deporranno una corona d’alloro al monumento in ricordo del Lyria 35 al parco della Pace a Fornacelle. Un momento semplice di raccoglimento a cui prenderà parte anche il sindaco Simone Calamai, che dice:« Purtroppo, visto l’aggravarsi della situazione sanitaria, ho dovuto annullare tutti gli eventi in spazi pubblici per evitare ogni tipo di assembramento. Quest’anno ricorrono i trent’anni da quel terribile incidente aereo che tutti i montemurlesi ricordano bene. Con gli amici dell’associazione Arma Aeronautica di Prato e Montemurlo avevamo programmato una cerimonia che potesse ricordare degnamente questo importante anniversario. Mi auguro di poter recuperare la cerimonia in primavera non appena le condizioni sanitarie legate alla diffusione dei contagi tornino a migliorare».