Divieto circolazione bus Euro 2 dal 1 gennaio 2024. Il presidente della Provincia di Prato, Simone Calamai: «Inaccettabile questa mancanza di programmazione da parte di At. Un tema così importante non può arrivare a dieci giorni dall’entrata in vigore del divieto» Class action delle Province della Toscana contro Autolinee toscane
Netta presa di posizione del presidente della Provincia di Prato, Simone Calamai che ha appreso con sconcerto in questi giorni, a ridosso del Natale e dell’avvio del nuovo anno, che l’azienda di trasporto Autolinee Toscane non è in grado di assicurare il servizio di trasporto pubblico locale dal 1 gennaio 2024 a causa del divieto di circolazione dei bus di categoria antinquinamento Euro 2 e prevede tagli massicci su tutte le linee percorse da questi mezzi.
«È inaccettabile questa mancanza di programmazione e gestione da parte di At. Un tema così importante non può arrivare a dieci giorni dall’entrata in vigore del divieto- dice Calamai- Chi gestisce un servizio di queste dimensioni su scala regionale ha il dovere di porre certi problemi gestionali in tempi congrui alla loro possibile risoluzione. Tutto ciò denota una gestione che non è all’altezza di quelli che sono sempre stati gli standard della Toscana».
Anche Upi Toscana, l’unione delle province di cui il presidente Calamai fa parte, ritiene inammissibile questa mancanza di programmazione di una multinazionale che con la gara unica avrebbe dovuto portare in Toscana qualità dei servizi, investimenti ed efficienza e che invece non è riuscita a far fronte a una situazione di blocco dei mezzi inquinanti che non rappresenta un imprevisto come il Covid, bensì è nota almeno dal 2021 e assolutamente prevedibile.
“In quanto rappresentanti delle comunità territoriali –prosegue Calamai –
le Province toscane non possono assolutamente ammettere le conseguenze del blocco di quasi 240 bus Euro 2, con un taglio indiscriminato su centinaia di corse, comprese quelle scolastiche, dei pendolari e ad alta frequentazione, e con migliaia di chilometri perduti”.
I Presidenti delle Province Toscane hanno altresì condiviso di intraprendere azioni legali fino a promuovere una class action nel caso in cui non si riuscisse a risolvere questa situazione che penalizzerebbe con gravissimi disagi i cittadini e le cittadine di tutta la nostra regione, molti dei quali hanno già un abbonamento e pagano già per un servizio che mostra quotidianamente notevoli problematiche e carenze.
“Data la situazione siamo chiamati a invitare la Regione Toscana a esercitare il proprio ruolo di controllo e di regolazione del servizio e a rivolgere un appello ai Parlamentari e soprattutto ai Prefetti affinché sostengano la nostra richiesta di una proroga verso il Governo Meloni, in modo da scongiurare una situazione di emergenza che rischierebbe di provocare problemi di ordine pubblico sui territori e un’interruzione di servizio pubblico”, prosegue Calamai.
UPI Toscana, infine, nel ricordare che la proroga degli Euro 2 sarebbe essenziale per dare respiro e continuità al sistema, fa notare che questo non risolverebbe strutturalmente la situazione, alla luce del blocco a fine 2024 dei mezzi Euro 3. “Auspichiamo una proroga da Roma ma in ogni caso non è dato sapere i piani di investimento per provincia da parte dell’azienda e riteniamo necessario che il gestore del contratto pubblico di Tpl avvii fin da gennaio un tavolo permanente con AT e gli enti locali per gestire la situazione, già oggi gravata da gravissimi disservizi che colpiscono studenti e cittadini,visto che il blocco a fine 2024 dei 700 mezzi Euro 3 sarebbe il definitivo colpo di grazia a uno dei servizi pubblici essenziali per i cittadini”, conclude la nota di Upi Toscana.