FATIMA SERGIO, LA FOREING FIGHTER ITALIANA TERRORISTA
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di Roberto Fiordi 28/02/2016
In tema foreign fighters, una notizia di qualche giorno, fa riguarda una ragazza nativa di Torre del Greco, in provincia di Napoli, poi trasferitasi con tutta la famiglia a Inzago, in provincia di Milano, che si è convertita all’integralismo islamico, e che è riuscita a far convertire anche l’intera famiglia.
«Non vedo l’ora di morire martire per lo Stato Islamico». È quanto avrebbe detto alla propria famiglia la 28enne napoletana convertita all’Islam già dal 2007. «Dobbiamo ammazzare i miscredenti per allargarlo». Maria Giulia Sergio, era il nome di questa donna prima che si convertisse all’Islam, divenendo pure la prima lady jihad. Adesso il suo nome è Fatima Az Zahra.
Non solo, Fatima è persino una terrorista. Nel 2008 si sposa con un marocchino, ma il matrimonio ha vita breve perché per lei il marocchino non è abbastanza integralista. Beve e non rispetta il Ramadan. Si risposa poi con un albanese, con il quale può coronare il proprio sogno. Si sposano in Maremma ma si trasferiscono prima in Turchia per poi passare in Siria.
Nel 2014 raggiunge i combattenti per la guerra santa in Siria. Si addestra nell’utilizzo delle armi lunghe e corte. È la prima donna foreign fighter (volontari combattenti fondamentalisti stranieri che vivono la loro fede in modo radicale) italiana.
Si tiene in contatto con i genitori e a poco a poco ce la fa a convertirli tutti all’Islam. Prima la sorella più grande Marianna, poi i genitori. Al padre disoccupato, promette che in Siria avrà una casa, un’automobile e che imparerà a usare il kalashnikov.
Nel frattempo la sorella vende tutti i mobili per raggiungere con i genitori Fatima . Ma al momento della partenza la polizia li ferma e arresta tutta la famiglia fuorché Maria Giulia ancora latitante. Ma pende su di lei un mandato di cattura internazionale.
La madre, Assunta Buonfiglio, 60 anni, nel frattempo muore per arresto cardiaco dopo essere stata trasferita dal carcere di Vigevano all’ospedale per un sospetto blocco intestinale.
«Che il Signore mi salvi», così scriveva dalla cella la donna, ma la curia di Nola ha proibito i funerali cattolici, diffidando che fosse ancora mussulmana o meno.
Il padre di Fatima, Sergio Sergio, anche lui 60enne, si è tagliato la barba e oggi sembra volersi riconvertire al cattolicesimo come è sempre stato. «Voglio tornare cattolico: mia figlia mi ha manipolato», sono le sue dichiarazioni.
Al pentimento del padre della jihadista italiana, si aggiunge quello di Abu Ahmed, un uomo appartenuto alle milizie jihadiste dell’Isis e che dice di essersi oggi pentito.
Il suo pentimento sarebbe segnato anche dalla consegna di una chiavetta usb a Sky News, contenente nomi, indirizzi, numeri di telefono e dati personali di 22mila presunti terroristi provenienti da 51 Paesi, alcuni dei quali già noti alla redazione.
Il movente che lo avrebbe spinto al pentimento, da quanto lui sostiene, è il fatto di essere rimasto deluso dai gruppi ed è sempre per il medesimo motivo che avrebbe consegnato la lista dei nomi.