Festa della Croce, tra tradizione e futuro. Oggi ricorrono i tre anni dalla morte di Luana D’Orazio. A breve l’intitolazione di una strada in suo ricordo

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Il sindaco ha partecipato alla tradizionale processione per la festa patronale di Montemurlo ed ha annunciato che, non appena sarà possibile, in accordo con la famiglia, il Comune vorrà dedicare al ricordo di Luana e dei morti sul lavoro uno spazio pubblico

Dopo la pioggia di ieri, un bel sole primaverile oggi, 3 maggio, ha accompagnato la tradizionale processione per la festa della Croce, ricorrenza patronale di Montemurlo. La piccola croce astile in lamina d’argento, risalente al XIV, ha lasciato la teca sopra l’altare maggiore della pieve di San Giovanni Decollato alla Rocca dove di solito è custodita, ed è stata portata in processione scortata da due carabinieri della locale Tenenza in alta uniforme e dai custodi della Croce con i tradizionali abiti rossi e bianchi. La musica della Filarmonica “Giuseppe Verdi” ha accompagnato lungo tutto il percorso la processione, mentre le celebrazioni religiose sono state guidate da don Gianni Gasperini, da don Jarek della parrocchia di Fornacelle, da don Gildas della chiesa di Bagnolo e da don Roland. A seguire il gonfalone del Comune di Montemurlo con il sindaco, gli assessori della giunta, dalla comandante della polizia municipale Enrica Cappelli e da quello della Tenenza dei Carabinieri, Quintino Preite. Tante le persone che hanno seguito la croce lungo il percorso che dalla piazza della Rocca è scesa in località Morecci ed ha attraversato le strade della vecchia Montemurlo fino al tabernacolo del Campo Santo, lungo, secondo la tradizione, del miracoloso ritrovamento dopo il trafugamento dalla Pieve di Rocca. Il sindaco ha ricordato che la festa della Croce è importante per la tradizione e per i sentimenti di tutta la comunità. La Santa Croce è un simbolo ed un’occasione di riflessione per pensare al futuro, alle necessità della comunità e alla pace nel mondo. Il sindaco ha ricordato che proprio il 3 maggio del 2021, già tre anni fa, moriva a Oste, stritolata da un macchinario, la giovane mamma Luana D’Orazio. Non appena sarà possibile, in accordo con la famiglia, il Comune di Montemurlo sta pensando d’intitolare a Luana una strada o comunque un luogo pubblico della città, affinché si possa riflettere sulla tragedia delle morti sul lavoro. Un’intitolazione che per il sindaco e la famiglia di Luana D’Orazio vuol essere un modo per continuare a chiedere maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro e il rispetto delle regole a tutela della vita delle persone. Nel giorno della Santa Croce quello della sicurezza sul lavoro è l’impegno della comunità montemurlese che guarda al futuro con speranza. Il parroco di Fornacelle, Don Jarek, ha invitato tutti, sotto il segno della Santa Croce, a pregare per la pace nel mondo:«La festa della Croce rappresenta un simbolo di salvezza e di pace in un tempo martoriato da guerre e violenze, dall’Ucraina al Medio Oriente. Da sempre la Croce per i montemurlesi, quelli di ieri e quelli arrivati negli ultimi cinquant’anni, è simbolo di unità, di salvezza e di resurrezione e vita nuova. Un simbolo di amore che ci invita tutti a pregare per la pace nel mondo».

La Santa Croce di Montemurlo rimarrà fino a domenica 5 maggio alla chiesa del Sacro Cuore e poi sarà riportata in processione alla Pieve di San Giovanni Decollato dove solitamente è custodita. La tradizione vuole che la Croce di Montemurlo nel 1326 fosse trafugata dalla chiesa della Rocca e rinvenuta da un contadino qualche giorno dopo in un campo vicino al torrente Agna. I ladri in fuga verso Pistoia, dice la storia, che l’avessero nascosta nel campo, poiché non riuscivano ad attraversare il piccolo torrente che diventava impetuoso ogni volta che i malviventi lo cercavano di guadare. Da quel momento i montemurlesi hanno sempre avuto una profonda devozione per la Croce, ricorrendo a lei e portandola in processione in occasione di calamità naturali, di siccità, di carestie, di epidemie.