Giorno della memoria, il Comune depone una corona al cippo in memoria dell’ex deportato Marcello Martini

Il sindaco Simone Calamai ha ricordato il valore simbolico del gesto: «Ricordare Marcello Martini per ricordare tutte le vittime della deportazione e della Shoah». Il cippo si trova vicino alla casa dove nel 1944 Martini, a soli 14 anni, fu arrestato dai nazifascisti e deportato a Mauthausen

Nel giorno della memoria il sindaco Simone Calamai ha deposto una corona d’alloro al cippo in memoria di Marcello Martini, il più giovane deportato politico italiano, sopravvissuto al campo di sterminio di Mauthausen e cittadino onorario di Montemurlo dal 2015.

Marcello Martini è morto il 14 agosto del 2019 ma il ricordo della sua terribile esperienza continua a vivere. Il Comune di Montemurlo ha voluto installare una grande pietra “d’inciampo della memoria” in località Il Mulino, vicino al quercione, nei pressi della colonica dove Marcello Martini visse e dove, all’età di soli 14 anni, fu arrestato dai nazifascisti come ritorsione verso il padre, impegnato nel Comitato toscano di Liberazione. Marcello fu condotto prima a Firenze a ” Villa Triste”, nota come luogo di torture verso gli oppositori al regime, e poi al carcere delle Murate, quindi nel campo di transito a Fossoli e poi su un carro bestiame a Mauthausen in Austria, dove rimase fino al 5 maggio 1945 quando il campo fu liberato dagli americani. “Ricordare Marcello è ricordare tutte le vittime innocenti della deportazione, dei campi di sterminio, della persecuzione razziale” ha detto il sindaco Simone Calamai di fronte al cippo. Alla cerimonia erano presenti anche l’assessore alla memoria Valentina Vespi, la presidente del consiglio comunale Federica Palanghi, la comandante della polizia municipale Enrica Cappelli, una rappresentanza della Tenenza dei carabinieri di Montemurlo e alcuni volontari dell’associazionismo locale.