Hana e Gino, il Comune dona agli studenti il libro che racconta la storia di Gino Signori, Giusto tra le Nazioni
Giunge così a termine un percorso sulla memoria della deportazione e della Shoah promosso dal Comune con il Museo della Deportazione di Prato
Ieri il Comune di Montemurlo ha consegnato agli studenti delle classi terze della scuola media “Salvemini – La Pira” e alle quinte del Liceo “Umberto Brunelleschi” di Oste il libro “Hana e Gino. Una storia europea di solidarietà” di Enrico Iozzelli. Si tratta dell’ultima parte di un percorso sulla memoria della deportazione e della Shoah, voluto dal Comune di Montemurlo in collaborazione con il Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, che ha visto protagonisti gli studenti montemurlesi. Enrico Iozzelli, ricercatore e responsabile della didattica del Museo della Deportazione, dopo aver fatto conoscere ai ragazzi la dolorosa storia delle sorelle Bucci, deportate ad Auschwitz, ha portato in classe la storia, sconosciuta ai più, di Gino Signori, pratese di Figline, che si è potuto fregiare del titolo di Giusto tra le Nazioni conferitogli nel 1984 dallo Stato di Israele, unico internato militare italiano ad aver ricevuto il riconoscimento.
«La storia di Gino Signori ci insegna che anche nei momenti di estrema difficoltà possiamo fare qualcosa di importante per il prossimo. – sottolinea il sindaco Simone Calamai, che ieri ha consegnato il libro agli studenti insieme all’assessore alla memoria Valentina Vespi e alla presidente del consiglio comunale Federica Palanghi – I ragazzi non hanno bisogno di eroi ma di esempi positivi di umanità, coraggio e generosità proprio come è stato Gino Signori. Siamo stati quindi felici di poter donare questi libri ai nostri studenti»
Richiamato sotto le armi nel 1941 mentre lavorava in un lanificio pratese, il 17 settembre del 1943, pochi giorni dopo l’annuncio dell’armistizio, Gino Signori viene fatto prigioniero dai tedeschi e internato ad Amburgo. È lì che presta la sua opera come infermiere specializzato ed è lì che ha modo di far conoscere tutta la sua umanità. Una sera nelle vicinanze di un ospedale s’imbatté in una colonna di ragazze ebree. Una di queste veniva minacciata di morte da un militare delle Ss armato di mitra. Gino Signori, invece di lasciare corso al destino, decise di intervenire chiedendo al soldato di risparmiare la donna. Una storia destinata a rimanere fra i ricordi di famiglia senonché, in una delle svolte della storia, nel 1964 riceve una visita inattesa. Quella di un camionista italiano che aveva conosciuto in Cecoslovacchia la donna ebrea da lui salvata, Hana Ehrlich, che gli aveva espresso il desiderio di rivedere il suo salvatore. Nel giugno del 1964 si concretizzò l’incontro e si creò un’amicizia che durò fino alla morte. La storia dell’eroico salvataggio arrivò negli anni Ottanta a conoscenza dell’istituto commemorativo dell’Olocausto, Yad Vashem che, dopo una lunga procedura, nel 1984, il 29 gennaio, portò a conferirgli il titolo di Giusto tra le Nazioni, il titolo che viene riconosciuto ai non ebrei che si sono resi protagonisti di atti di amicizia nei confronti del popolo di Israele. «La storia di Gino Signori e Hana Ehrlich ci parla degli estremi che l’essere umano può raggiungere: dall’abisso dell’odio razziale, alla solidarietà più profonda ed è importante farla conoscere ai giovani» conclude l’assessore Vespi.