I “Furbetti delle Rotonde”.
È cosa palese che sia diventato difficile viaggiare in Italia, sia che dipenda dall’eccessivo traffico che invade le strade, sia che possa dipendere da normative stradali inadeguate, sia che possa dipendere dalla fretta insita nella quotidianità dell’italiano a livello generale e sia perché c’è chi l’incidente se lo vuole procurare. Sono quei fattori che, purtroppo, sottopongono qualunque conducente dei mezzi a persistenti rischi ogni qualvolta questi si metta alla guida.
Per quanto concerne l’eccessivo transito che quotidianamente solca le vie italiane, l’unica maniera per ridurlo sarebbe intervenire attraverso un’incisiva educazione a riguardo dell’uso dei mezzi pubblici. Per giungere a ciò il cittadino deve trarne dei notevoli benefici altrimenti non ci sarebbe alcun modo per convincere questi a tenere “in garage” il proprio mezzo. Una soluzione che potrebbe venire in contro a ciò potrebbe essere aumentare i servizi pubblici maggiorando il numero dei bus circolanti e dunque ridurre l’intervallo di tempo tra il passaggio dell’uno e dell’altro alle fermate. Ridurre le distanze fra le fermate stesse. E aumentare il servizio metropolitane là dove fosse possibile attuarlo. A tutto questo, ovviamente, deve corrispondere un appetibile costo del biglietto affinché possa invogliare il cliente a fare il sacrificio di rifiutare lo spostamento col proprio mezzo. Certamente la popolazione non dove ripiegarsi a ciò per l’aumento del carburante (già alle stelle in questo modo), anche perché andrebbe a penalizzare ulteriormente il costo della vita di ognuno, ma lo deve fare per un personale vantaggio.
Il punto due vuole disapprovare almeno una delle cose errate per quanto riguarda la segnaletica stradale. Si tratta del posizionamento delle strisce bianche per l’attraversamento pedonale, troppo a ridosso dei crocevia. Stesso vale per la carreggiata d’ingresso all’uscita delle rotatorie. È impensabile scongiurare che non avvengano sinistri, per quanto micro possano essere. È palese quanto accade quotidianamente sulle strade: il conducente giunge allo STOP, oppure ad un altro obbligo di dare la precedenza, sempre con la fretta insita in lui getta prima lo sguardo lungo la strada che incrocia, vede sopraggiungere in lontananza un mezzo, è sicuro di potercela fare e si lancia nel mezzo della strada. A quel punto si accorge del pedone che, con tutta la sua flemma, si sta trovando sulle strisce. Il conducente del mezzo appena partito è costretto a fermarsi quando da dietro, o di lato, ecco giungere il mezzo che aveva visto prima che, inevitabilmente, va a scontrarsi con lui. La soluzione più semplice sarebbe quella che gli attraversamenti pedonali venissero allontanati (e non di poco) dagli incroci.
E purtroppo fra i milioni di autisti che solcano le strade c’è qualche “furbetto delle rotonde” che l’incidente con piena ragione lo cerca!
Generalmente quando ciò accade, il furbetto di turno è accompagnato almeno da un’altra persona. E qui si potrebbe aprire una parentesi per chiedersi se, il passeggero affianco del furbetto ci sia per dare una tenace testimonianza sull’avvenuto sinistro qualora venissero avvisate le forze dell’ordine, oppure potrebbe essere testimone qualora chi avesse incidentato si sentisse preso in giro e reagisse con atti violenti nei confronti del furbetto di turno? Chissà?
E come possono avvenire certi micro sinistri?
Uno di essi accade quando un conducente giunge nei pressi della rotatoria con davanti a sé un’auto. Molto spesso quell’auto è già ammaccata, chissà perché? Ma non sempre… L’auto dinanzi parte e s’immette appena nella rotatoria e frena senza che vi fosse una ragione logica. Il conducente dell’auto retrostante vede partire l’auto dinanzi a sé e di conseguenza preme il pedale dell’acceleratore per muoversi in avanti pure lui e, allo stesso tempo, gira la testa verso sinistra per accertarsi che non vi fossero altri mezzi in arrivo; al momento che però riporta la testa in posizione eretta si trova come un muro davanti giacché la prima vettura si è fermata. La collisione molto spesso è inevitabile. Giacché il sinistro è piuttosto micro, la soluzione del problema si può concludere in seduta stante con qualche centinaia di euro. In questo modo chissà quante centinaia di euro possano entrare mensilmente nel portafogli al furbetto di turno .
Un altro sistema, e sempre legato alla fretta, e questo può accadere anche se la vittima del furbetto della rotatoria si trovasse in bicicletta, è quando il malcapitato sopraggiunge all’imbocco della rotatoria e vede sopraggiungere dalla sua sinistra un veicolo che segue la traiettoria della rotonda. Dietro questo mezzo non c’è nessuno e pertanto, come questa veicolo passa, questi potrebbe partire. Il trucco del furbetto quale è? È quello di arrestare la propria corsa quando ancora non ha oltrepassato il mezzo in procinto di entrare nella rotatoria.
In tal caso lo Stato non c’entra niente, tuttavia, però, quando in certe situazioni chi si sente preso in giro potrebbe perdere il controllo di sé e far precipitare la situazione nella violenza con tragiche conseguenze, sarebbe opportuno che lo Stato studiasse provvedimenti da adottare affinché i furbetti della rotonda non trovino più il paradiso tanto facilmente.