Il cibo avanzato delle mense scolastiche alle famiglie bisognose

Continua la positiva esperienza portata avanti dal Comune di Montemurlo in collaborazione con Dussman Service e la San Vicenzo De’ Paoli. L’assessore Baiano:«Esperienza positiva che ripeteremo anche in futuro con il rinnovo dell’appalto per la refezione scolastica»

A Montemurlo non si butta via nulla: tutto il cibo che arriva alle mense scolastiche e che non è sporzionato e distribuito, non finisce in discarica ma arriva sulle tavole delle famiglie più bisognose. Dopo un periodo di sospensione a causa della pandemia, è ripartito il progetto di raccolta delle eccedenze alimentari nelle mense delle scuole di MontemurloUn’esperienza positiva, frutto della convenzione stipulata nel 2019 tra il Comune di Montemurlo, la Dussmann Service, società che gestisce il servizio di refezione, l’istituto comprensivo “Margherita Hack” e l’associazione San Vincenzo De’ Paoli. Il servizio è portato avanti dai volontari dell’associazione San Vincenzo De’ Paoli, che il lunedì e giovedì recuperano i pasti non sporzionati alla scuola media Salvemini La Pira mentre il venerdì sono alle scuole primarie Hack e Manzi. Tutto il cibo delle mense non somministrato agli studenti (circa 1350 pasti ogni giorno) è recuperato e distribuito alle famiglie bisognose del territorio. Gli alimenti avanzati sono sistemati in appositi contenitori per garantirne l’igiene e la sicurezza e quindi etichettati con le indicazioni del cibo contenuto e le modalità di utilizzo. «Anche quest’anno abbiamo portato avanti quest’esperienza importante da un punto di vista etico e sociale.- spiega l’assessore alla pubblica istruzione, Antonella Baiano – È importante non sprecare, sopratutto in questo momento di difficoltà e rincari che sta mettendo a dura prova tante famiglie fragili, che hanno difficoltà a provvedere alle proprie esigenze alimentari. Un progetto che riproporremo in sede di gara per il rinnovo dell’affidamento del servizio di refezione scolastica e che quindi ci auguriamo possa ripartire dal prossimo settembre a pieno regime». Un’attività di recupero e di lotta agli sprechi alimentari che in questi ultimi anni è stata favorita da una nuova legislazione:«Grazie ai nuovi regolamenti europei, che snelliscono le procedure e favoriscono la filiera del riciclo, sempre più aziende sono incentivate a donare gli avanzi- spiega la dietista del Comune, Alessandra Siglich – Un progetto che, a parte una breve pausa durante la pandemia, a Montemurlo portiamo avanti da cinque anni e che ci ha permesso di recuperare tanto cibo ancora buono che, se non fosse stato destinato alla distribuzione, sarebbe finito in discarica»

Ogni anno nel mondo vengono perdute e sprecate circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo (un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo), di cui 90 milioni di tonnellate in Europa, per un costo economico di 750 miliardi di dollari l’anno, oltre ai costi derivanti dall’impatto sull’ambiente. Non sprecare deve essere dunque l’imperativo per aiutare l’ambiente e chi si trova in una condizione di marginalità.

Sono oltre un centinaio le famiglie indigenti seguite sul territorio attraverso il progetto “Vela”, finanziato ogni dal Comune di Montemurlo con 26 mila euro e portato avanti grazie alla collaborazione con Società della Salute Area pratese e al lavoro della associazione San Vincenzo De’ Paoli di Montemurlo e della Caritas parrocchiale di Oste. Lo scorso febbraio il Comune, insieme alle associazioni del territorio, si mobilitò per promuovere una raccolta alimentare straordinaria per far fronte ad un problema sulla piattaforma, che rifornisce l’associazione di generi alimentari. Il progetto Vela si occupa di azioni come la distribuzione di buoni pasto e pacchi alimentari, il pagamento delle utenze, l’acquisto di medicinali e prodotti galenici, visite e colloqui al domicilio, orientamento e ricerca delle risorse esistenti sul territorio e l’ assistenza legale (passaporti e permessi di soggiorno per gli stranieri), il pagamento delle spese di trasporto (biglietti per recarsi a visite, colloqui di lavoro), l’acquisto di materiale scolastico di prima necessità e compartecipazione attività integrative di recupero extrascolastico.