Il Consiglio comunale di Montemurlo all’unanimità a fianco del Centro Antiviolenza La Nara

Approvato da tutte le forze politiche, presenti in consiglio, l’ordine del giorno che impegna il sindaco e la giunta di farsi promotori presso la Regione Toscana della necessità di tutelare e sostenere la continuità operativa del Centro La Nara. Dal 2020 ad oggi sono 98 le donne seguite dallo sportello antiviolenza La Nara di Montemurlo. La presidente della Commissione pari opportunità, Ravagli: «Fare di tutto per difendere La Nara»

Via libera all’unanimità del Consiglio comunale di Montemurlo all’ordine del giorno, presentato dai gruppi consiliari di maggioranza in merito all’impegno del Comune di Montemurlo per la tutela, il sostegno e la valorizzazione del Centro Antiviolenza La Nara nel contesto delle nuove disposizioni dell’Intesa Stato Regioni 2022.

Il Centro Antiviolenza La Nara è un servizio che a Prato esiste dal 1997 e che dalla sua fondazione ha accolto quasi 5 mila donne. L’Intesa Stato Regioni del 2022 detta criteri tecnico economici diversi dal passato. Secondo queste nuove regole, le attività del centro antiviolenza devono essere preponderanti nel bilancio dell’ente. Un problema per la realtà pratese che da sempre opera all’interno della cooperativa Alice e dunque non c’è preponderanza in bilancio del centro antiviolenza rispetto alle altre attività. Un’intesa che, se non modificata, metterebbe a rischio una realtà come La Nara che è considerata da tutti un punto di riferimento imprescindibile del nostro territorio. « Dobbiamo fare di tutto perché il Centro Antiviolenza La Nara non chiuda. Si tratta di un presidio di fondamentale importanza per la tutela delle donne vittime di violenza e per i figli minori- sottolinea la presidente della Commissione Pari opportunità, Amanda Ravagli – Da oltre dieci anni anche a Montemurlo ogni giovedì mattina in via Toscanini ( di fianco al Comando della polizia municipale) è attivo uno sportello della Nara ed i numeri degli accessi raccontano bene l’utilità del servizio. Dal 2020 ad oggi sono state 98 le donne seguite dallo sportello montemurlese. Nel solo 2024 ( dati relativi alla fine di ottobre) le sole donne, residenti a Montemurlo, che si sono rivolte al centro sono 17, senza contare gli accessi che arrivano dai Comuni limitrofi come Agliana, Montale e Pistoia. Non possiamo rischiare di far chiudere una realtà così importante, composta da operatrici con grande preparazione tecnico-professionale maturata in questi quasi trent’anni di attività». Anche dai banchi della minoranza è venuto il sostegno verso le attività del Centro Antiviolenza, come espresso dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Antonio Matteo Meoni che ha dichiarato la disponibilità dei gruppi di opposizione a fare pressione affinché le attività della Nara siano tutelate e sostenute.

L’ordine del giorno approvato in Consiglio esorta il sindaco Calamai e la giunta a farsi promotori presso la Regione Toscana per la tutela e il sostegno dei Centri antiviolenza La Nara, evidenziando il loro ruolo cruciale nel tessuto sociale pratese. Alla base della proposta c’è un approccio di valutazione basato sulla qualità del lavoro, l’efficacia degli interventi e le condizioni lavorative delle operatrici, in sostituzione del criterio del bilancio prevalente. Inoltre, nel documento si suggerisce un sistema di valutazione che evidenzi l’effettivo impegno e le risorse dedicate alla lotta contro la violenza di genere, in relazione alla complessità dei servizi offerti.