Il nuovo prefetto di Prato, Adriana Cogode, in visita a Montemurlo

Ad accogliere la nuova rappresentante del Governo è stato il sindaco Simone Calamai insieme agli assessori della sua giunta. Nel corso della visita il prefetto Cogode ha avuto modo di visitare la Fattoria di Bagnolo, dove viene prodotto il Pinot Nero, la Villa Pazzi al Parugiano, la Pieve di San Giovanni Decollato e la Rocca. La mattinata di visite si è chiusa alla tenenza dei Carabinieri

Il nuovo prefetto di Prato, Adriana Cogode, oggi ha fatto visita a Montemurlo. La mattinata si è aperta con l’ incontro istituzionale in municipio, dove ad accogliere il nuovo rappresentante del Governo c’erano il sindaco Simone Calamai, gli assessori della giunta comunale, il segretario comunale e comandante della polizia municipale ad interim, Vera Aquino. Il prefetto era accompagnata dal comandante provinciale dei Carabinieri di Prato, Francesco Zamponi e dal comandante della tenenza dei Carabinieri di Montemurlo, Rocco Quintino Preite.

Dopo averle fatto firmare il libro degli ospiti e dei personaggi illustri, il sindaco Simone Calamai ha accompagnato il nuovo prefetto a visitare alcune delle eccellenze che rappresentano l’identità culturale e artistica del territorio. Il breve tour tra i gioielli della storia e dell’economia locale ha preso il via dalla Fattoria di Bagnolo, tipica villa-fattoria toscana, dove viene prodotto il famoso Pinot nero. Ad accogliere la prefetto Cogode era presente il marchese Giuseppe Pancrazi, che le ha raccontato la storia di questo vino pluri – premiato ed apprezzato nel mondo, nato da un errore. La visita è proseguita a Villa Pazzi al Parugiano, dove i proprietari, i fratelli Leonardo e Azzurra Gacci, hanno fatto scoprire al prefetto le piccole meraviglie custodite nel chiesino dedicato alla Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, affrescato tra il 1555 e il 1565 dal pittore fiammingo Giovanni Stradano. I fratelli Gacci hanno poi mostrato al prefetto la maestosa galleria della villa, che domina dall’alto il giardino all’italiana e che custodisce ancor oggi alcuni mobili, dipinti e statue della bottega dei Coppedè, proprietari del Parugiano fino agli anni Cinquanta del Novecento.

«La visita di oggi è stata per me molto significativa e pregnante per gli argomenti di confronto con il sindaco e la giunta. – sottolinea il prefetto Adriana Cogode – Ho anche avuto modo di apprezzare alcune realtà paesaggistiche e storiche del territorio. Montemurlo è Comune che, grazie al sapiente lavoro dei suoi rappresentanti, ha saputo coniugare lo sviluppo industriale ed economico con la cultura del territorio e la sua preservazione. Sono certa che con l’amministrazione comunale potranno instaurarsi utili rapporti nell’interesse dei cittadini. Colgo l’occasione per ringraziare ancora il sindaco e la giunta per la calorosa accoglienza e d ospitalità. È stato molto utile per me anche visitare la tenenza dell’Arma dei Carabinieri e poter constatare l’impegno da parte dei militari sul territorio di Montemurlo che, per la sua complessità ed importanza, richiede massima attenzione e vicinanza da parte delle forze dell’ordine, soprattutto nel difficile momento dell’emergenza provocata dalla pandemia».

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Nell’ambito della visita montemurlese del nuovo prefetto non poteva mancare una tappa nel borgo della Rocca, nucleo originario di Montemurlo. Grazie alla guida di Cinzia Menichetti dell’associazione Borgo della Rocca, il prefetto ha potuto conoscere la storia della Pieve di San Giovanni e dell’antica Croce. Il prefetto ha poi visitato, grazie alla disponibilità dei proprietari, Pierluigi ed Anna Becciani, il castello della Rocca ed è salita fin sui merli dell’antica fortificazione da cui ha potuto godere di una bellissima visuale su tutta la piana, che da Firenze arriva a Pistoia. La mattinata si è conclusa con la visita alla tenenza dei carabinieri di Montemurlo.

« Sono molto felice di aver incontrato il nuovo prefetto e spero di averla presto nuovamente ospite sul territorio. – commenta il sindaco Simone Calamai -. La visita del prefetto Cogode è stata un’occasione preziosa per farle conoscere meglio la realtà montemurlese, le sue peculiarità, la grande presenza industriale ma anche il suo eccezionale patrimonio storico – culturale. Nell’incontro istituzionale abbiamo avuto modo di confrontarci sugli obbiettivi comuni che abbiamo come istituzioni in relazione al superamento dell’emergenza del Coronavirus, delle necessità delle nostre imprese e della sicurezza del territorio. Abbiamo inoltre avuto un positivo confronto sulla necessità di ottimizzare e rendere sempre più efficace l’azione della pubblica amministrazione nell’interesse del cittadino e del tessuto economico locale».

Infine, il sindaco Calamai ha donato al prefetto, da parte della comunità montemurlese, la riproduzione di una stampa d’epoca raffigurante la Rocca di Montemurlo e un omaggio floreale. «Sono rimasto colpito dalla cordialità e dalla disponibilità al dialogo e al confronto che la prefetto ha fin da subito dimostrato e sono sicuro che si instaurerà una proficua collaborazione nell’interesse del territorio», ha concluso il sindaco Calamai.