Il ripugnante odore emesso in atmosfera da un’attività cinese ha fatto chiudere la ditta
Dopo le denunce scattate da parte dei cittadini residenti nella zona denominata Macrolotto 2 per il cattivo odore che erano costretti a respirare, l’Arpat e la Forestale sono dovute intervenire per verificare la presenza di eventuali rifiuti pericolosi all’interno di una rifinizione gestita da cinesi.
L’intervento messo in atto dalla Forestale e dell’Arpat è avvenuto nei giorni scorsi in via Fonda di Mezzana a Prato, con il sostegno anche da parte della Compagnia d’intervento operativo, il nucleo Ispettorato del Lavoro e persino di un elicottero HH 412 del nucleo di Pisa. Si parla di 20 militari impiegati nell’operazione partita a seguito delle denunce mosse da alcuni cittadini per quanto riguardava l’emissione di sostanze maleodoranti in atmosfera.
L’operazione ha portato allo smantellamento di numerose violazioni di leggi in materia ambientale all’interno della ditta. Sono emersi fusti contenenti acque oleose prodotte dalla separazione olio/acqua, considerate rifiuti speciali, che non figuravano nel registro di carico e scarico. È ovvio quindi che ciò costituisse un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi.
Anche per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti tessili sono uscite irregolarità, in quanto tali rifiuti venivano affidati a un corriere non iscritto all’albo speciale e per tanto ciò ha fatto scattare la denuncia nei riguardi del titolare della rifinizione per la gestione illecita di rifiuti.
Per l’azienda, gestita da cinesi, sono scattate dunque denunce penali che prevedono salate sanzioni da pagare per le numerose irregolarità riscontrate in materia di gestione dei rifiuti.