Il sindaco di Montemurlo, Calamai: «Siamo pronti ad una fase due che veda la ripartenza del nostro distretto tessile coniugando salute e lavoro»

Il sindaco Calamai mette al primo posto la salute ma dice: ”Con gli adeguati accorgimenti in termini di salute nei luoghi di lavoro si può pensare di far ripartire l’industria tessile che ha spazi e modalità di lavoro tali da garantire il distanziamento sociale”

La salute al primo posto, ma in questo momento si può pensare ad una programmazione per capire con quali modalità la filiera produttiva possa rimettersi in moto. Simone Calamai, sindaco del Comune di Montemurlo, territorio che vanta un distretto industriale con oltre 3500 aziende, prevalentemente del settore tessile, interviene nella discussione per cercare di mettere dei punti fermi che possano portare alla famosa fase due, la graduale ripartenza:

«L’emergenza non è certo finita e la salute di cittadini e lavoratori è la nostra priorità. In questo momento, però, si sta allentando la pressione sul nostro sistema sanitario, sono stati messi a punto protocolli sanitari per il controllo dei nuovi contagi e dunque si stanno concretizzando le condizioni di base, che ci possano portare verso una fase due della gestione dell’emergenza. Purtroppo, gli effetti economici di questo fermo prolungato saranno pesanti e bisogna essere pronti a immaginare la ripartenza, anche graduale, delle imprese». Per Calamai, il Governo ha fatto bene ad affidarsi ad un Comitato tecnico scientifico per capire come e quali imprese potranno riprendere a lavorare «perché non ci possiamo permettere una ricaduta. Una riapertura senza regole rischia di creare nuovi focolai di contagio».

Per il sindaco Calamai la ripresa del tessile manifatturiero è indispensabile per non perdere commesse e importanti fette di mercato: «Il nostro sistema produttivo si basa sulla stagionalità delle produzioni e un fermo troppo prolungato potrebbe avere conseguenze dannose per tutta la filiera. – prosegue Calamai – Il comparto tessile ha tutte le caratteristiche, in termini di spazi e modalità di lavoro, che possano consentire il rispetto del distanziamento sociale e quindi la ripresa dell’attività. Inoltre, in questo periodo gli industriali del comparto hanno adottato ulteriori misure a tutela della salute dei lavoratori, come la sanificazione degli ambienti e una diversa organizzazione del lavoro, misure che possono consentire di far pensare alla fase due, la graduale riapertura». Per Calamai è positivo il confronto avviato tra parti datoriali e sindacali, affinché si arrivi ad accordi e linee guida che mettano insieme salute e produzione, un po’ come è stato fatto per Fca, dove le misure che dovranno essere realizzate nelle unità produttive sono state validate dal virologo Umberto Burioni. « Credo che si debba far tesoro dell’esperienza maturata in queste settimane: misurazione della temperatura, mantenimento delle distanze nelle postazioni lavorative, smartworking, dotazione di mascherine, tutele per i soggetti più vulnerabili e procedure finalizzate ad evitare assembramenti nelle mense, negli spogliatoi oltre che in entrata e uscita dalle fabbriche. Il Comune di Montemurlo è pronto anche per trovare soluzioni che sul nostro territorio possano aiutare a individuare le strade più giuste per ripartire tutelando la salute dei lavoratori».