Il TAI arriva a Montemurlo con il progetto “Artista in Fabbrica”

Coinvolte due fabbriche attive del territorio, la Trafi Creatività Tessile e la Luilor. Al Victory Cafè gli studenti del liceo artistico “Umberto Brunelleschi” saranno coinvolti in laboratori didattici per conoscere le tecniche di produzione tessili. I lavori saranno poi esposti sabato 10 novembre all’interno dell’azienda Luilor e quindi al Museo del Tessuto di Prato

Tai, Tuscan Art Industry 2018, manifestazione giunta quest’anno alla quarta edizione, fa tappa a Montemurlo con “Artista in Fabbrica”un nuovo progetto, patrocinato dal Comune di Montemurlo, che coinvolgerà due fabbriche attive del territoriola Trafi Creatività Tessile e la Luilor. Scopo dell’iniziativa è quello di creare un collegamento diretto tra la creatività e la produzione industriale a contatto diretto con le nuove tecnologie.

«Il Tai lavora sul patrimonio industriale attraverso l’arte contemporanea- spiega l’artista Chiara Bettazzi, ideatrice del Tai – Con “Artista in fabbrica” arriviamo a Montemurlo e lavoriamo in fabbriche attive e innovative che sono a tutti gli effetti “contemporanee”».

Il tema centrale dell’edizione 2018 del Tai, cioè la natura collegata all’industria e all’artesarà anche il cuore del progetto “Artista in fabbrica”, che prenderà il via il prossimo 7 novembre al Victory Cafè con tre laboratori didattici, che coinvolgeranno attivamentesessanta studenti del liceo artistico “Umberto Brunelleschi”.

« Il nostro pallino è sempre stato quello di aprire le fabbriche alla scuola, ai giovani e più in generale al territorio, perché per noi la fabbrica èvita, è cultura. Lo abbiamo fatto a maggio scorso con Montemurlo Next e lo rifacciamo oggi con il Tai – dice il sindaco Mauro Lorenzini – Montemurlo non ha, per fortuna, archeologia industriale ma oltre 3500 fabbriche attive, imprese d’eccellenza che competono sui mercati internazionali e che sempre più interagiscono in maniera positiva ed innovativa con il tessuto socio-culturale del territorio». Un concetto che l’assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero, sposa a pieno e sottolinea:« Industria, arte, creatività, scuola, eccellenze dell’enogastronomia locale sono alleati preziosi per la valorizzazione di Montemurlo, che ha un potenziale eccezionale da offrire dal punto di vista di promozione culturale e turistica».

Sotto la guida dell’ eclettico imprenditore Fabio Giusti e del suo socio Daniele Luconi della Trafi Creatività Tessile, i ragazzi lavorerannoalla creazione di pannelli artistici in feltro ispirati alla natura conosceranno le tecniche tintorie naturaliattraverso l’utilizzo dipiante e polveri ricavate dall’ambiente circostante. Nell’occasione sarà riattivata una vecchia macchina industriale, appartenente al Museo del Tessuto di Prato, una carda degli anni Trenta del Novecento, usata per la cardatura e pulitura delle fibre tessili, che attualmente si trova nello spazio espositivo del Victory e che fornirà la materia prima per le creazioni artistiche degli studentiInfine, con le lane infeltrite ad ago in fabbrica alla Trafi, gli studenti del liceo creeranno una serie di oggetti scultorei ispirati alla natura, mentre un altro laboratorio si concentrerà sulla produzione di feltri figurativi, veri e propri quadri realizzati su una base di lana attraverso l’uso di fibre colorate.« Collaborare con gli studenti del Liceo artistico significa spargere la cultura del tessile come mezzo per fare arte, che, in fondo, è quello che fa ogni giorno il mondo della moda pratese – dicono Giusti e Luconi della Trafi Creatività Tessile – Ci sembrava quindi importante che gli artisti di domani apprendessero gli strumenti del tessile e che li mettessero a servizio della creatività e dell’arte».

Tutti i lavori realizzati durante i laboratori didattici sabato 10 novembre saranno esposti all’interno della fabbrica Luilor di via dei Tintori, 17 a MontemurloL’itinerario artistico in fabbrica si aprirà alle ore 17 e a guidare i visitatori ci sarà il proprietario della Luilor, Marco Biagioni che, insieme alle guide del Tai, spiegherà i processi di produzione della fabbrica che « è un laboratorio permanente di ricerca, creatività e innovazione e quindi naturalmente predisposta ad accogliere eventi come quello del Tai – Artisti in fabbrica», dice Marco Biagioni, che nella sua azienda, tra le altre innovazioni, ha uno straordinario archivio completamente digitalizzato che racchiude trent’anni di produzione di tessuti per l’arredamento:« un archivio che per noi è continuamente fonte d’ispirazione». Tutti i lavori degli studenti del progetto “Artista in fabbrica” saranno poi esposti al Museo del Tessuto di Prato.

Obbiettivo del Tai per il 2019 è quello di fare un focus su Montemurlo per quanto riguarda il progetto Industrial Heritage Map”, che dal 2015 si occupa di mappare e censire le fabbriche attive o abbandonate presenti sul territorio.

L’iniziativa TAI – Tuscan Art Industry 2018, è un progetto ideato dall’artista Chiara Bettazzi che ne cura l’organizzazione e la realizzazione, nell’ambito del bando Toscana Incontemporanea 2018, sostenuto da Regione Toscana, Comune di Prato, Comune di Montemurlo, Trafi e Luilor. TAI – TUSCAN ART INDUSTRY, è un progetto nato nel 2015 che rappresenta l’estensione del lavoro di ricerca che Chiara Bettazzi, artista che lavora con numerosi mezzi espressivi dal video all’installazione, porta avanti negli anni attraverso il contatto diretto e costante con le strutture di archeologia industriale presenti e scomparse, sul territorio di Prato e Provincia.La manifestazione, che ha cadenza annuale, si sviluppa attraverso diversi piani d’azione che vanno dalla rigenerazione dei luoghi abbandonati, alla formazione dei giovani attraverso workshop, residenze, fino alla creazione d’itinerari volti a sviluppare nuove forme di turismo alternativo che valorizzino le peculiarità della città. Il progetto collabora con spazi privati, istituzioni, centri di produzione artistica, amministrazioni pubbliche e varie associazioni locali.

Il tema di questo anno è la natura, l’industria e l’arte . Il progetto ha preso inizio a Prato lo scorso 20 ottobre, all’interno della Corte di Via Genova con un focus sul villaggio culturale e un’ attenzione verso la storia del territorio che attraverso la tradizione degli orti operai ha riflettuto sul rapporto tra verde e industria Gli orti operai furono costruiti fin dal 1700 nei terreni attigui alle fabbriche e nacquero anche con un intento fortemente pedagogico di avvicinare gli operai al senso del lavoro e della famiglia. Il rapporto tra natura e industria è molto stretto a Prato, anche per le molte rovine industriali in cui la natura ha totalmente preso il sopravvento trasformando le aree industriali in oasi naturali, come nei casi esaminati attraverso gli itinerari di questa edizione all’interno della ex fabbrica Banci e della Cementizia.

La novità di quest’anno consiste nell’esame attento del paesaggio industriale del nostro territorio con un focus sulla biodiversità vegetale che oltre alla presenza all’interno delle rovine invase dalla vegetazione, è da sempre importante per un’osmosi città-campagna storicamente presente vicino agli opifici. E intanto, fino al 20 novembre, sarà possibile visitare su appuntamento la mostra “Paesaggi industriali, rovine e orti operai” a cura di SC17, allestita presso Corte Genova con opere di Emanuele Becheri, Loris Cecchini, Alessio de Girolamo, Andrea Fiesoli, Ronaldo Fiesoli, Gianni Melotti, Luca Pancrazzi e Robert Pettena.