In libreria “Dalle tenebre alla luce” di Mario Antonio Pagaria. Il poeta lancia il suo j’accuse contro la falsità del mondo.
Tra i libri in circolazione, merita un posto d’onore la raccolta poetica “Dalle tenebre alla luce” del poeta siciliano Mario Antonio Pagaria, disponibile sia in cartaceo che in eBook, per la valenza poetica ma anche sociale ed umana dell’opera. Il libro porta la prefazione del poeta ed editore Giuseppe Aletti, che nell’introduzione si sofferma sul compito che ogni vero poeta è chiamato a svolgere: risvegliare le coscienze e promuovere una prospettiva di senso per un vivere più consapevole.
Pagaria, come i grandi, non si sfila dalla missione e fa della poesia un luogo di denuncia. Il poeta scandaglia gli innumerevoli volti con cui si palesa il male nella società odierna. «Malaffare, indifferenza verso i più deboli, consumismo travestito da feste religiose, razzismo, politica bieca, è lungo l’elenco delle bassezze umane raccontate, a volte con veemenza, a volte con ironia – scrive Aletti -. Pagaria lancia il suo j’accuse contro la falsità del mondo. Contro le tenebre che avvinghiano il vivere».
Leggendo l’opera, appare chiaro che Pagaria si dedica ad una poesia sociale molto energica. Il genere prescelto è una conseguenza naturale degli studi, delle esperienze di vita e delle competenze maturate in ambito formativo e lavorativo. Classe 1965, nato a Catania, vive ad Enna. È laureato in Sociologia ed è anche un coraggioso giornalista che per anni si è occupato di Cosa nostra, dell’ingerenza negli appalti pubblici, della sua contiguità con una certa politica, e di turbativa d’asta. Un impegno di grande valenza per la collettività, che però ha pagato caro in termini sociali.
In mezzo a quest’oscurità, però, non mancano brandelli di luce. Il faro più luminoso è rappresentato dal profondo sentimento religioso e dalla poesia, con cui si può immaginare di transitare “Dalle tenebre alla luce”.
Pagaria ci ha indicato la via, “denunciando le ingiustizie – conclude Aletti – che, alla luce della poesia, non potranno essere ignorate”.