In occasione della Messa del Volontariato la Santa Croce scende dalla Pieve di Rocca

Dopo il drammatico cataclisma che si è abbattuto nel territorio montemurlese nella notte compresa fra giovedì 2 e venerdì 3 novembre e nei giorni a seguire, con forti piogge torrenziali che hanno provocato il cedimento di argini e varie alluvioni e che hanno messo in ginocchio l’intero comune, non è mancata la repentina risposta da parte di un nutrito esercito di soccorritori Volontari H24. Un importante impegno da parte delle associazioni e non solo, nella cura dei cittadini danneggiati dagli allagamenti. A quest’ultimi sono stati offerti cibi caldi, e per alcuni di essi sono stati messi a disposizione persino alloggi qualora l’abitazione non fosse stata praticabile, intanto che erano in attivo pompe e braccia umane per la rimozione di acqua e fango dalle abitazioni e dai sottosuoli.

A pochi giorni di distanza dall’alluvione e dall’impegno messo in atto dai volontari, è caduta la data della ricorrente Messa del Volontariato segnata per il giorno 11 novembre. In tale data viene commemorata la ricorrenza di san Martino, quale patrono del Volontariato e quest’anno, diversamente da quelli precedenti, per ragioni di viabilità stradale e di sicurezza, la Santa Messa si è svolta alla chiesa del Sacro Cuore in Piazza Monsignor Paolo Contardi e pertanto, dietro la collaborazione de’ Il Borgo della Rocca O.d.V. la Santa Croce è stata trasferita, in via eccezionale, dalla Chiesa di San Giovanni Decollato a Rocca alla chiesa del Sacro Cuore che vi alloggerà sino a sabato 18 novembre.

Alla funzione religiosa ha partecipato una straordinaria folla di fedeli al cospetto di due sacerdoti, don Gianni e don Roland Balong. E assieme alle varie associazioni di volontariato di protezione civile e di misericordie, hanno preso parte il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, alcuni assessori del comune e le forze dell’ordine.

Se volessimo analizzare il popolo italiano più da vicino ci renderemmo conto che si tratta di un grande popolo; di una comunità di persone che si stringe a sé in aiuto di chi si sta trovando in difficoltà. E questo lo dimostra soprattutto il popolo del volontariato, sia in uniforme che non, onnipresente quantunque ce ne fosse bisogno. E si tratta certamente di una cosa da doverne andare fieri e orgogliosi. Siamo un popolo che si impegna nella e per la società. E che di ciò è capace di farne anche uno dei suoi scopi della vita. Gente che non si riguarda di ascoltare la propria coscienza e di darsi da fare.

Sono stati molti gli esami di questo tipo a cui il cittadino italiano è stato sottoposto e ogni volta ha risposto con magnificenza nell’andare in contro al prossimo. Nel rimboccarsi le maniche con il concetto del dovere o con quello del solidale. 

Questi siamo Noi!!!