Italia divisa in due: Dove c’è la TAV il PIL cresce del 7-8% in più
Così apre , oggi, in prima pagina il Sole 24 ore. L’autorevole quotidiano economico-finanziario riporta i dati di una ricerca realizzata dall’Università Federico II di Napoli, rilanciata dal Prof. Ennio Cascetta della stessa Università.
La ricerca evidenzia che le città servite dall’ “ALTA VELOCITÀ” hanno cumulato, nei dieci anni di attività del servizio, una crescita del Pil fra l’8 e il 10%, mentre i capoluoghi “SENZA TAV” si sono fermati fra lo 0,4% e il 3%.
Questa ricerca avvalora e dà piena legittimità alla pluriennale richiesta , da parte del nostro Comitato, di poter avere la TAV anche a PRATO. Successivamente si è mossa tutta la città con il Sindaco, il Consiglio Comunale, le varie categorie economiche, tutti Parlamentari, le rappresentanze sociali, la Provincia ma al momento tutto è risultato inutile. Se quanto riportato nella ricerca corrispondesse alla realtà (e non vediamo come potrebbe essere il contrario data l’autorevole fonte) sarebbe l’ennesima beffa che subirebbe la nostra città che è capoluogo di Provincia, oltre ad essere la terza città dell’Italia Centrale come numero di abitanti e uno dei maggiori Distretti industriali, per ordine d’importanza, in Italia e in Europa. Tuttavia, tali rivendicazioni non trovano ascolto.
La richiesta della Tav a Prato Centrale non rappresenta, a questo punto, solo la semplice richiesta di un indispensabile servizio per i cittadini ma rappresenta un efficacissimo volano di crescita del PIL locale.