L’11 settembre la festa della Liberazione di Montemurlo. Ponti di Resistenza tra Italia e Cile

La mattina in piazza della Libertà deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti. La sera alle ore 21,15 nel parco di Villa Giamari lo spettacolo “Te Recuerdo. Ponti di Resistenza tra Italia e Cile” a cura di Altroteatro Firenze. Le celebrazioni si concludono domenica 12 settembre ad Albiano con una camminata sui sentieri partigiani di Javello

Sabato 11 settembre il Comune festeggia il 77 esimo anniversario della Liberazione di Montemurlo dall’occupazione nazi-fascista. Una ricorrenza che quest’anno si lega idealmente ad un’altra data importante, l’11 settembre 1973, giorno del golpe in Cile, quando i militari, con l’appoggio degli Stati Uniti, spodestarono il presidente regolarmente eletto nel 1970, Salvador Allende, e aprirono di fatto la strada all’ascesa del dittatore Augusto Pinochet. Un filo rosso per legare due pagine di storia lontane ma unite nella lotta per la libertà e la liberazione di due popoli oppressi da dittature sanguinarie e liberticide. Le celebrazioni si aprono la mattina alle ore 11 al monumento ai caduti di piazza della Libertà (lato via Matteotti) con la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti da parte del sindaco Simone Calamai. Proseguono poi la sera alle ore 21,15 nel giardino di Villa Giamari ( piazza Don Milani, 1) con lo spettacolo “Te Recuerdo. Ponti di Resistenza tra Italia e Cile a cura di Altroteatro Firenze con la Fondazione Cdse, il Comune e A.n.p.i e la drammaturgia di Antonello Nave e Alessia Cecconi. Porteranno il proprio saluto il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, l’assessore alle politiche della memoria, Valentina Vespi e la presidente dell’ Anpi Prato, Angela Riviello. Lo spettacolo ripercorre le fasi del golpe, il ruolo decisivo degli Stati Uniti e dà voce ad alcuni protagonisti della Resistenza cilena come Carmen Yáñez, poetessa e compagna di vita dello scrittore Luis Sepulveda, che attraverso i suoi versi fa riaffiorare la memoria personale degli orrori subiti, come quelli di Villa Grimaldi, alla periferia di Santiago, un ristorante lussuoso che fu scelto dai golpisti per farne un luogo di torture, stupri e uccisioni. Si calcola che circa 130 mila persone sono state arrestate dal regime di Pinochet nei suoi primi tre anni di vita. Proprio negli anni in cui si consumano gli orrori della dittatura cilena, in Italia inizia una profonda riflessione sulla Resistenza e sono di questo periodo libri, quali “Pagine della Resistenza nel pratese” di Angiolo Menicacci, protagonista della lotta clandestina antifascista e amato sindaco di Montemurlo dal 1951 al 1970. « Quest’anno, in occasione della festa della Liberazione di Montemurlo, abbiamo voluto fare un interessante parallelismo tra la nostra lotta di liberazione e quanto accadde quello stesso 11 settembre, ma del 1973, in Cile. – spiegano il sindaco Simone Calamai e l’assessore alla memoria, Valentina Vespi – La resistenza e la lotta per la libertà sono state esperienze non solo trasversali alla società italiana, ma sfide che coinvolgono da sempre donne e uomini di tutto il mondo. Attraverso la festa della Liberazione di Montemurlo daremo modo, soprattutto ai più giovani, di conoscere una delle pagine più dolorose della storia del Sud America».

La partecipazione allo spettacolo è libera e gratuita ma è obbligatoria la prenotazione, scrivendo a promo.cultura@comune.montemurlo.po.it telefono 3666819035, e il possesso del green pass.

Il programma di eventi per i 77 anni dalla Liberazione di Montemurlo si conclude domenica 12 settembre a Casa La Fonte ad Albiano, sulla collina montemurlese, da dove alle ore 8,30 partirà una camminata sui sentieri partigiani di Javello (durata 4 ore). Alle ore 13 è previsto un pranzo della Resistenza a Casa Fonte di Albiano e alle ore 16 il professor Ilvo Santoni terrà una conferenza sulla Liberazione di Montemurlo. L’iniziativa è promossa dal Comune, Anpi e Gruppo trekking “La storia Camminata”. La prenotazione è obbligatoria chiamando il numero 3336294662.