La festa della Santa Croce segnata dalla tragedia della giovane operaia morta a Oste. Il vescovo Tardelli: « Nel 2021 non si può morire così sul lavoro»
Montemurlo oggi ha celebrato la festa patronale della Croce. Una ricorrenza quest’anno particolarmente triste e non solo per l’emergenza sanitaria del Covid, che ha costretto la parrocchia a rimandare la tradizionale processione, solitamente affollata di fedeli. La festa della Croce è stata segnata dalla tragedia avvenuta questa mattina in un’orditura di Oste, costata la vita ad una giovane operaia di appena 22 anni, Luana (ne avrebbe compiuti 23 il prossimo giugno), rimasta vittima di un incidente sul lavoro. Il sindaco Simone Calamai, profondamente scosso dall’accaduto, ha voluto ricordare l’operaia morta tragicamente:« È un dolore che colpisce tutta la comunità. In questa ricorrenza, cara a tutti i montemurlesi, non possiamo che ricordare Luana e stringersi alla sua famiglia. Non si può morire così a 22 anni. Bisogna formare sempre più i nostri giovani e i datori di lavoro alla cultura della sicurezza e della prevenzione,». Anche don Gianni Gasperini, parroco di Montemurlo e il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, che ha concelebrato la messa alla chiesa del Sacro Cuore, hanno ricordato la ragazza, che viveva in provincia di Pistoia con i genitori e un figlio piccolo. « Nel 2021 non si può morire così sul posto di lavoro. È un dramma che ci deve inquietare. La festa di oggi è della croce e nel mistero della croce si riassumono le sofferenze degli uomini di ogni tempo, ma quello della croce è anche un messaggio di speranza. Viviamo la festa con dolore ma con la speranza nel cuore e con la volontà ferma di migliorare le cose – ha detto monsignor Tardelli – Non voglio fare processi a nessuno ma qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di questa tragedia».
cLa giornata di celebrazioni, seppur in tono minore, ha preso il via alle ore 16 quando la preziosa croce astile del 1300 ha lasciato la Pieve di San Giovanni Decollato alla Rocca ed è stata caricata su un furgoncino, sul quale ha raggiunto il tabernacolo del Campo Santo sulla via Montalese. A differenza dello scorso anno, don Gianni, seguito solamente dal sindaco Simone Calamai, dal tenente dei carabinieri Quintino Preite e dall’ispettore della polizia municipale Stefano Melani, ha compiuto a piedi anche la prima parte del percorso fino al tabernacolo del Campo Santo, soffermandosi ai vari tabernacoli nella vecchia Montemurlo (Morecci, Fornacelle, piazza Don Milani) per una veloce preghiera. Nessuna folla di fedeli ha seguito il passaggio della Croce, i montemurlesi hanno evitato gli assembramenti e hanno salutato compostamente dalle finestre o ai lati delle strade il passaggio della Croce. Prima di arrivare alla chiesa del Sacro Cuore, la Croce si è fermata al tabernacolo del Campo Santo sulla via Montalese, luogo del miracoloso ritrovamento, dopo il trafugamento del 1326. Tutta la cerimonia è stata trasmessa in diretta da Tv Prato per dare modo ai fedeli di seguire da casa le funzioni religiose. La Santa Croce rimarrà alla chiesa del Sacro Cuore fino a domenica 9 maggio quando sarà riportata alla Pieve di San Giovanni Decollato.