La lingua dei segni s’impara all’asilo. A Montemurlo il Comune rifinanzia il progetto per favorire l’inclusione dei bambini sordi
L’amministrazione comunale ha finanziato con oltre 5 mila euro la sperimentazione che andrà avanti fino all’anno scolastico 2022-2023. Il sindaco Calamai e l’assessore Baiano «L’insegnamento della lingua dei segni è una sperimentazione che promuove l’inclusione e fa bene a tutti, stimolando l’attenzione e la memoria visiva»
L’insegnamento della lingua dei segni fin dall’asilo può abbattere barriere comunicative e promuovere l’integrazione tra tutti i bambini. Prosegue a Montemurlo il progetto di insegnamento della lingua dei segni (Lis) in due scuole dell’infanzia del territorio, la “Ilaria Alpi” di Oste e la la “Grazia Deledda” di Montemurlo, frequentate da due bambini sordi. Il Comune di Montemurlo ha infatti deciso di rifinanziare con oltre 5mila euro anche per gli anni scolastici 2021-2022 e 2022 – 2023 il servizio di assistenza alla comunicazione, che non coinvolge solo i bambini sordi, ma l’intera classe.
«Come amministrazione comunale abbiamo ritenuto importante garantire ai bambini con sordità e alle classi di appartenenza la continuità del progetto per tutto il ciclo della scuola dell’infanzia.- spiegano il sindaco Simone Calamai e l’assessore alla pubblica istruzione, Antonella Baiano – L’obbiettivo è quello di abbattere le barriere comunicative per creare vera inclusione. Imparare la lingua dei segni e poter comunicare con i compagni sordi è una vera ricchezza e fa bene a tutti, stimolando l’attenzione e la memoria visiva. Abbiamo sempre creduto in una scuola inclusiva e continuiamo a lavorare in questa direzione».
Il progetto voluto e finanziato dal Comune di Montemurlo e realizzato con il centro L’Elfo di Firenze, vedrà anche quest’anno la partecipazione in classe di un educatore sordo e di un comunicatore specializzato, che insegneranno a tutti i bambini e agli insegnati la lingua dei segni (lis) in modo da poter comunicare con facilità con il compagno non udente.
Lo scorso anno scolastico il progetto, strutturato in dieci incontri per l’intera classe, è stato accolto da insegnati, bimbi e genitori in modo molto positivo, tanto da spingere il Comune a proseguire l’attività. Il progetto mira a dare agli alunni e ai docenti che entrano in contatto con i bambini sordi una prospettiva sulla lingua dei segni italiana (L.I.S) e l’insegnamento della lingua a tutta la classe. E’ stato infatti dimostrato che tale insegnamento favorisca anche negli udenti lo sviluppo linguistico e la comprensione della propria lingua, e come, stimolando le modalità di espressione visivo – gestuale, potenzi in modo significativo i fattori cognitivi quali l’attenzione, la discriminazione e la memoria visiva, fondamentali nello sviluppo di varie competenze e apprendimenti. L’insegnamento della Lis fin dall’infanzia rappresenta una ricchezza culturale e un bagaglio cognitivo che i bambini si porteranno dietro per tutta la vita. Sempre in tema di inclusione scolastica, a breve l’assessore alla pubblica istruzione Antonella Baiano presenterà le attività promosse con l’Associazione italiana dislessia per favorire l’autonomia nello studio di bambini dsa.