La Regina del lago Tung – Ting, a Montemurlo il teatro è inclusione

Venerdì 18 giugno ore 21 nel parco di Villa Giamari gli studenti del Liceo Brunelleschi, sotto la guida di Stefano Luci della Compagnia Ciurma storta e il patrocinio del Comune di Montemurlo, presentano lo spettacolo in favola che fa inclusione e recupera socialità. Ingresso gratuito ma necessaria la prenotazione

A Montemurlo il teatro fa scuola e punta a integrare e a recuperare la socialità perduta durante la pandemia. Debutterà venerdì 18 giugno ore 21 nel parco di Villa Giamari ( piazza Don Milani, 1) “La Regina del lago Tung-Ting”, lo spettacolo in favola, frutto del laboratorio teatrale del Liceo artistico “Umberto Brunelleschi” di Montemurlo, con il patrocinio del Comune di Montemurlo. Attori in scena sono gli studenti della 2B con la regia di Stefano Luci, attore e regista e direttore artistico della compagnia teatrale “Ciurma Storta”, già impegnata in vari progetti con protagonisti i migranti. L’ingresso allo spettacolo è gratuito ma è necessaria la prenotazione a ciurmastorta@gmail.com; sono disponibili cento posti.

Lo spettacolo nasce da un percorso educativo dalla triplice finalità:inclusione, recupero della socialità, conoscenza ed espressione del sé. Attraverso il teatro, anche in questo anno segnato dalla pandemia, al liceo Brunelleschi si è voluto lavorare in particolare sull’inclusione degli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali, in particolare di quelli con svantaggio linguistico e socioculturale. È stato importante anche il recupero della socialità in seguito ai danni sul piano psico-emotivo prodotti da un anno di pandemia e di didattica a distanza. Il progetto educativo si sviluppa in tre anni e prevede, nell’ottica della continuità educativa fra ordini di scuola, il coinvolgimento di due istituti scolastici, l’istituto comprensivo “Marco Polo” di Prato e il liceo artistico “U. Brunelleschi” di Montemurlo.

Il teatro, tra gli strumenti di didattica utilizzati nella scuola, occupa un ruolo fondamentale per educare al dialogo interculturale. L’arte, peculiarità del Liceo Brunelleschi, intesa come uso di linguaggi espressivi (arti visive, teatro, musica), può essere una valida chiave di accesso per l’elaborazione di percorsi educativi interculturali.«Il teatro infatti consente di lavorare sul confronto e l’incontro tra persone portatrici di patrimoni culturali diversi e facilita l’acquisizione della consapevolezza della propria soggettività, coinvolgendo l’aspetto cognitivo e insieme quello emozionale», spiega l’attore e regista Stefano Luci, che ha seguito i ragazzi del Brunelleschi

Fare teatro a scuola è un modo anche di prevenire l’abbandono scolastico di numerosi studenti stranieri che dopo il biennio lasciano la scuola. Ormai da diversi anni il Liceo artistico registra l’iscrizione di numerosi alunni di origine straniera, prevalentemente cinese. Quest’anno sono circa il 43% del totale degli iscritti nelle classi prime e sono coloro più soggetti arischio di dispersione scolastica.« Il Comune di Montemurlo ha patrocinato questo interessante progetto, perché crediamo che la scuola abbia il compito di costruire spazi di incontro e confronto, occasioni ed alternative per raggiungere obiettivi educativi attraverso scelte didattiche diverse vivendo più serenamente nell’ambiente scolastico. Una risposta concreta al rischio di abbandono scolastico», conclude l’assessore alle politiche sociali, Alberto Fanti.