L’Associazione Culturale FareArte, propone per i prossimi giorni tre eventi, a Prato, a Firenze e un incontro online.
Dopo l’itinerario lungo il Bisenzio in direzione Gonfienti, con cui FareArte ha ripreso l’attività, continua il racconto delle origini di Prato legate al fiume.
Sabato 1 maggio, alle ore 9,30, si svolgerà una passeggiata guidata sulla ciclabile fino al Cavalciotto a Santa Lucia. Racconteremo una storia che corre sull’acqua del Bisenzio, che parla di mulini, gualchiere, gore, ponti e antichi mestieri, di uomini che intorno a quelle acque hanno costruito il futuro e il presente della nostra città. Il Cavalciotto è senza dubbio la più grande opera idraulica mai realizzata sul Bisenzio. Più volte ricostruito anche in punti diversi del fiume, assumendo varie conformazioni, è la struttura da cui si diparte un reticolo di gore artificiali dalle quali dipese tutto il sistema difensivo e produttivo della pianura pratese.
Domenica 2 maggio alle 15,30, a Firenze, si terrà una visita guidata all’aperto lungo il percorso del famoso Corridoio Vasariano, in attesa della sua riapertura prevista per il 2022. Partendo da piazza Signoria ripercorreremo la storia di Firenze attraverso i principali monumenti che incontreremo, attraverso i personaggi, aneddoti e vicende curiose, fino ad arrivare a Palazzo Pitti.
Le visite guidate hanno posti limitate e sono esclusivamente su prenotazione. Per prenotare, inviare una mail a segreteriafarearte@gmail.com, o un messaggio al 335 5312981, indicando NOME, COGNOME e RECAPITO TELEFONICO.
Le attività di FareArte sono svolte in ottemperanza alle disposizioni anti covid. Continuano inoltre gli incontri gratuiti online: mercoledì 5 maggio alle ore 21,00 la storica dell’arte Federica Martinelli parlerà de “La Vittoria alata tra Brescia e Firenze”. Brescia è la città romana che non ti aspetti, con un tempio d’età imperiale che fa capolino tra i palazzo nobiliari del centro storico ed è qui che è stata ritrovata una preziosa statua in bronzo, alta oltre 1,90m, raffiguranti la Vittoria Alata. La sua qualità artistica e i valori simbolici che ora come allora trasmette, hanno portato ad un suo accurato restauro e alla predisposizione di uno speciale allestimento all’interno del tempio.
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