L’AUSTRALIA DÀ LEZIONI DI CIVILTÀ ALL’OCCIDENTE: «GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI!!!»
di Roberto Fiordi
Un messaggio chiaro e lampante quello rilasciato dal Primo Ministro australiano John Howard, in uno scritto che in questi giorni sta circolando con insistenza sui social.
«Gli immigrati non australiani devono adattarsi, prendere o lasciare!!!», afferma nero su bianco John Howard, rivolgendosi ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Sharia Islamica. «Sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un’altre parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che Vi ha accettati».
Circola comunque la voce, anche nei network, che la notizia non sia vera, che si tratti di una bufala, ma se anche così fosse le affermazioni messe per mano del Primo Ministro australiano, vere o false che siano e per quanto possano avere indignato alcune, se non molte persone, sono del tutto veritiere. L’immigrato, dopo che riceve la grazia di essere ospitato in un paese che non gli appartiene, con quale diritto pretenderebbe d’imporre le proprie usanze, la propria cultura, la propria religione e i propri costumi? Questi non ha altro che l’obbligo di adattarsi agli usi e costumi del luogo.
Ciò non vuole dire che debba cambiare religione, a patto che la sua venga attuata nel rispetto delle regole locali. Altresì che non venga imposta la sua cultura, casomai deve essere lui stesso ad adattarsi a quella dove viene ospitato gratuitamente. Purtroppo però sono concetti che, nonostante siano chiari e trasparenti come l’acqua, qualche politico italiano non è in grado di comprendere oppure rifiuta di farlo.