Le aziende a Prato devono ripartire. Oggi ci sarà un vertice tra Comune, Regione e i parlamentari pratesi. Protesta FdI per la loro esclusione.
Prato – È fissata per oggi, venerdì 17 aprile, alle ore 12.30, una riunione in audioconferenza fra il sindaco Matteo Biffoni, l’assessore allo Sviluppo economico Benedetta Squittieri, i parlamentari del territorio: Antonello Giacomelli, Erika Mazzetti e Giorgio Silli; nonché con i rappresentanti regionali quali: l’assessore Stefano Ciuoffo e i consiglieri Nicola Ciolini e Ilaria Bugetti, per discutere sulla riapertura delle attività nel distretto pratese, dopo l’allarmismo manifestato da tutte le categorie produttive, che prevedono il crollo dei fatturati e la chiusura di molte imprese.
È indispensabile che la Città faccia ripartire con la massima urgenza il suo motore produttivo, quale il tessile e non solo, altrimenti ci sarebbe il rischio di vedere una città spegnersi. «Il distretto tessile pratese è il più importante d’Europa – dice il sindaco Biffoni al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi -, conta circa 35mila addetti in via diretta ed è fortemente esposto alla concorrenza internazionale. Ripartire, in assoluta sicurezza, è quindi importante da un punto di vista economico».
Ovviamente per farlo è necessario che vengano assunte tutte le misure indispensabili per la salute dei lavoratori, e su questo, lo stesso sindaco, ha detto al presidente della Regione: «La premessa a ogni ragionamento sulla ripresa delle attività è stata, ed è sempre la stessa, la tutelata della salute in primo piano. Stiamo lavorando con tutte le parti sociali, categorie economiche e sindacati, per farlo con tutti quei provvedimenti necessari in questo momento di emergenza sanitaria che, è bene ribadirlo, è tutt’ora in corso. Un lavoro che sta continuando in questi giorni per arrivare a un protocollo da portare all’attenzione di Regione e Governo».
Sono nate, però, diatribe politiche con l’opposizione. Il senatore Patrizio La Pietra, eletto nel collegio pratese, e il deputato Giovanni Donzelli, che risiede a Prato, entrambi di Fratelli d’Italia, hanno contestato di essere stati esclusi dalla conference call, accusando il sindaco di essere capace di dividere anche nei tavoli che dovrebbero unire. Ieri hanno contestato: «Ha escluso Fratelli d’Italia dall’incontro in programma domani con i parlamentari del territorio pratese nell’ambito di un tavolo sulla riapertura in sicurezza del distretto. Il sindaco si dimostra fazioso e incapace di rappresentare degnamente le istituzioni in un momento di emergenza. Siamo stati i primi a manifestare la disponibilità a collaborare nell’emergenza, e confermiamo questa volontà. Tuttavia nessuno provi a millantare per fini propagandistici una condivisione che nei fatti ad oggi non esiste: la nostra proposta di collaborazione non è mai stata accolta dalle istituzioni locali».
«O tutti o nessuno – è quanto dice Giorgio Silli, deputato di Cambiamo -. Il gioco di squadra deve essere con tutte le opposizioni e con tutte le maggioranze. Sarebbe fuori luogo partecipare, almeno da parte mia, se non venisse invitato anche il partito di Fratelli d’Italia».
Biffoni si difende dalle accuse sostenendo di avere invitato a partecipare chi finora si è occupato di Prato. «Nessuna preclusione verso Fratelli d’Italia – ha sostenuto ieri -. Tra i parlamentari eletti nei collegi pratesi non abbiamo invitato alla call nemmeno Chiara Ehm (5 Stelle) e Caterina Bini (Pd). Il motivo è semplice: nessuna di loro, come La Pietra e Donzelli, in questi giorni si è degnato di occuparsi della vicenda. Non solo non sono arrivate idee e proposte, ma nemmeno un messaggio per sentire come sta andando e di cosa abbiamo bisogno. Quindi, visto che quello di domani deve essere un passaggio operativo, abbiamo invitato quei parlamentari che finora si sono dati da fare e, soprattutto, che conoscono già il tema. Se poi La Pietra e Donzelli si vogliono aggiungere, sono benvenuti; nella speranza che vogliano portare qualche idea e proposta e non solo mettere il cappello su una soluzione che sembra essere vicina».