L’INFEDELTÀ DI UNA DONNA NON SODDISFATTA.

Fino a cinque anni fa ero una donna “felicemente” sposata, poi qualche sbandata di troppo mi ha fatto mettere la fede nuziale nel cassetto. Il mio uomo era una persona giovanile e solare, però i suoi impegni di lavoro e si suoi hobby lo portavano spesse volte lontano da me. Abbiamo avuto una figlia quando ancora eravamo abbastanza giovani, io avevo 27 anni e lui 25, anche se fisicamente la sottoscritta gli anni li ha sempre portati meglio di lui. Tutto è filato liscio, o quasi, fino a quando lui non è giunto alla quarantina dove i nostri rapporti con il sesso hanno iniziato a deteriorarsi sempre di più. Fino allora posso dire che erano stati abbastanza regolari, anche se io, lo confesso non per farmi un vanto ma perché si tratta di realtà, ho sempre avuto la sensazione d’avere gli occhi dei maschietti puntati addosso, e ancora oggi che ho raggiunto 53 anni di età sembra che sia la stessa cosa. Questa impressione mi faceva esplodere nella testa forti sensazioni erotiche. Tentazioni nascoste. La fantasia mi portava all’assurdo quasi; al punto di spingere mio marito all’ultimo posto nella classifica dei miei desideri sessuali. Ma ancora era l’affetto nei suoi confronti a vincere. Si trattava di una sensazione dentro di me che con più cercavo di scacciare e con più questa si ancorava.

È capitato spesso che quando con mio marito riuscivo ad avere un rapporto, la mente mi navigava su qualche altro, e la sensazione era così forte che c’erano volte in cui facevo delle cose a letto che era da tantissimo tempo che con lui non facevo più, al punto di sentirmi chiedere che cosa stessi facendo o a chi stessi pensando.

In quel momento mi arrivava però addosso una doccia gelata. Erano domande che mi facevano tornare in me e mi mettevano il freno addosso. Mi smontavano. E nonostante che lui insistesse di continuare dicendomi che aveva solo scherzato, io non ce la facevo più e trovavo la scusa per alzarmi dal letto e andarmene, finendo poi con litigare.

Senza doversi nascondere dietro a un dito, passati per lui i quarant’anni di età, le cose fra noi a letto iniziarono a cambiare sempre più velocemente, e in peggio. Mio marito era sempre più distante nei miei confronti. Non mi chiedeva più di fare qualcosa. Non mi dava più una carezza. E io non nascondo di avere avuto la sensazione che non mi desiderasse più.

Una cosa che di lui che mi ha dato molto fastidio è stata quella che si portava forse il lavoro anche a letto. Essendo un broker, soprattutto negli ultimi tempi, tutte le sere arrivava lì e apriva il suo Sole 24 ore davanti agli occhi. E io me ne stavo lì con un diavolo per capello.

Abbiamo litigato spesso anche per questa cosa, ma i miei Vaffa per vedere di farlo smuovere non sono serviti a nulla, e così non nascondo che ho iniziato a guardarmi attorno.

Nonostante la mia età (anche se non sono vecchia, e ancora meno mi sento…) gli anni la sottoscritta li porta bene. E ci tiene a portarli bene, perché prima avevo iniziato a fare da sola o in compagnia lunghissime passeggiate quotidiane. Dalle passeggiate quotidiane sono passata alla corsetta. Infine, dietro consiglio di una mia collega d’ufficio, mi sono iscritta in una palestra che ha tutto al suo interno. Dalla sala pesi alla sala per il ballo, per le arti marziali, eccetera. E possiede perfino un centro benessere aperto a tutti contemporaneamente.

Era da un po’ di tempo che mi ero accorta che un uomo, anche se per me è sempre un ragazzo per i suoi 37 anni, mi osservava con occhi da cerbiatto. Era sublime il suo sguardo e spesse volte mi eccitava. Mi eccitava e mi divertiva, tanto che più volte mi sono messa alla macchina dei lombari quando lui si trovava al macchinario di fronte. A quel punto trovavo un immenso piacere piegarmi e dare modo a lui di osservare il mio balcone. Agli inizi mi accorgevo che lo faceva cercando di non farsene accorgere, fino a quando, col passare del tempo, la cosa si è ripetuta così tante volte che lo faceva liberamente senza farsi troppi problemi.

Ci siamo presentati quando io mi trovavo al bar della palestra per un caffè ed è arrivato pure lui. Ci siamo presentati, ci siamo detti le normali cose, dopodiché siamo tornati in palestra a fare i nostri esercizi.

Finito di fare la scheda, ho guardato l’orario ed ho pensato che tanto mio marito sarebbe rincasato tardi perché aveva una partita a calcetto con gli amici e dopo la pizza, mia figlia oramai chi l’amministrava più e così, entrata nello spogliatoio, mi sono denudata, ho preso il mio lungo asciugamano, me lo sono avvolto tutto intorno e mi sono precipitata nel centro benessere. Come immaginavo, a quell’ora non c’era anima viva.

La sauna si faceva sempre più calda. Sola, nuda sotto a quell’asciugamano color carne con le bordature rosse e le lettere della marca incise all’angolo in alto, i miei pensieri si sono precipitati a vissuti momenti di piacere intenso quando ero una ragazzina, trapiantati gli stessi a un’età più adulta. Raffreddavo i miei pensieri correndo a farmi una doccia gelata tutta nuda. Una corsa e ritornavo dov’ero prima. E bastava poco tempo che la mia mente tornava lì. Altri pensieri, altre fantasie, ma il tema era lo stesso. A questi si affacciavano spesso anche gli occhi di quel ragazzo di 37 anni conosciuto prima, quando mi osservava il petto durante i miei esercizi.

Quegli occhi da fantasia si sono tramutati in realtà. Egli è entrato dentro la sauna con un asciugamano avvolto in vita. Non l’avevo sentito entrare, mi sono accorta di lui solo dopo che avevo rialzato lo sguardo da dentro il mio asciugamano.

Mi si è seduto accanto. Io non capivo più niente, non so neppure se ho risposto in modo sensato alle sue domande oppure no. Ricordo solo quando mi ha chiesto se fossi stata nuda sotto all’asciugamano. Io gli ho risposto di sì e lui mi ha domandato come avrei fatto ad andare a farmi la doccia fredda in sua presenza. Non so cosa posso avergli risposto, ricordo solo la mia mano che toccava il suo robusto torace e addome. La mano ci era finita da sola lì, senza che io l’avessi comandata.

Il giovane si è accostato ancora di più a me e ha infilato la sua mano dentro l’apertura del mio asciugamano. Ha iniziato ad accarezzarmi le gambe. È venuto avanti con la bocca e ci siamo baciati appassionatamente.

Era da moltissimo tempo che non provavo una sensazione come quella. Era tanto che non sentivo più una mano toccare la mie cosce. Ero in estasi. Gli ho sciolto l’ asciugamano dalla vita ed iniziato a toccargli il fallo ben eretto. Come per magia il giovanotto si è disteso e io sono scesa a baciarlo dalle labbra in giù. Mi sono poi sollevata a gli sono salita sopra.

Poco dopo è stato lui a baciarmi ovunque.

Queste avventure extraconiugali sono andate avanti per quasi un anno. Sempre nello stesso posto e alla stessa ora. Se non ci trovavamo in palestra ci mandavamo il messaggino e ci trovavamo lì. Diversamente non poteva essere fatto perché lui era uno scapolone numero uno per sua scelta, che viveva sempre con i suoi genitori, soci della palestra, ed io ancora coniugata non potevo avere la casa libera. E poi ci piaceva in questo modo, era più eccitante. Tutto ciò è durato però fino a quando non siamo stati scoperti proprio da altri soci della palestra che forse già da un po’ di tempo sospettavano qualcosa.

Scoperti in fragrante, i soci della palestra hanno fatto presto a divulgare la notizia ai genitori del ragazzo e in qualche modo a mio marito, che ha subito creduto a loro senza che avesse avuto un minimo di dubbio a riguardo. Di me non ha creduto nemmeno a una sola parola.

La separazione è stata immediata.