Madonna del Rosario di Caravaggio 1607

I primi documenti che citano la Madonna del Rosario risalgono  al 1607.

La testimonianza più antica che ci è pervenuta sul quadro si deve ad un resoconto di Frans Pourbus e risale al settembre 1607. E’ indirizzato al duca di Mantova Vincenzo I Gonzaga. In questo documento di dà conto di una grande pala d’altare di mano del Caravaggio raffigurante un “rosario” in possesso a Napoli del pittore e mercante d’arte fiammingo Louis Finson : lo stesso che ha dipinto una copia della Maddalena in estasi, una bellissima opera di Michelangelo Merisi (Caravaggio per l’appunto…).

Perchè Caravaggio si trova a Napoli?

Per capirlo, dobbiamo fare un passo indietro al 1606 quando il pittore si trova a Roma.
Caravaggio sta vivendo il migliore momento della sua carriera di pittore: ha già realizzato grandi capolavori, pertanto nobili ed aristocratici fanno a gara per commissionargli un’opera.
Tra i quadri che dipinge mentre si trova a Roma c’è la bella Maddalena penitente, un lavoro rivoluzionario che concilia lo spirito provocatorio di Caravaggio, la denuncia sociale e la tradizione cattolica.
Cavalcando l’onda della popolarità, il pittore  riceve davvero tanti soldi per i suoi lavori: soldi che spende soprattutto in donne ed alcool.
Il suo carattere, diciamo così, “vivace”, lo  porta ad avere parecchi problemi con le autorità, e più di una volta viene arrestato per aver partecipato ad alcune risse.
Ma il 28 Maggio 1606, questa vita fatta di successi ed eccessi, cambia.
Quel giorno il Caravaggio è protagonista, insieme a Ranuccio Tomassoni, dell’ennesima rissa. Non è la prima volta che i due si scontrano ma quel giorno arriva la resa dei conti che diviene fatale per il Tomassoni. Ranuccio viene infatti ucciso dal Caravaggio. 

Caravaggio scappa da Roma evitando così di finire in prigione e giustiziato.

Raggiunge Napoli e confidando sulla distanza che lo separa dal luogo del delitto, qui si nasconde in attesa che a Roma le acque si calmino.
A Napoli  i signori più potenti lo ingaggiano per dipingere dei capolavori ed è così viene dipinta la gigantesca Sette opere di Misericordia ed anche una delle Madonne del Caravaggio più intriganti di sempre : la Madonna del Rosario.

L’enigmatica storia di questa pala d’altare non ci da la certezza su chi sia stato  il committente di quest’opera  ma abbiamo  due alternative: il committente potrebbe essere il duca di Modena Cesare d’Este oppure il feudatario Luigi Carafa-Colonna.
Quelli che pensano che il duca di Modena possa essere il committente, fondano questa ipotesi sul fatto che questa tela fosse destinata alla chiesa di Modena di San Domenico.
Gli altri critici che invece pensano che sia Carafa-Colonna il committente, fanno riferimento ad un particolare dell’opera, ovvero quel grande drappo rosso che assomiglia molto ad un sipario teatrale, avvolto sulla colonna di sinistra. 
Il colore dominante dello stemma di questa famiglia, infatti,  è proprio il rosso usato per la grande tenda.
C’è anche un altro particolare su cui viene basata questa ipotesi: la casata dei Colonna, dopo la vittoria di Lepanto del 1573, riveste un ruolo molto importante nella nuova festa del rosario (lo stesso tema dipinto sulla tela).
Sembra però che nessuna delle due ipotesi avanzate possa essere quella corretta.
Ci sono diversi elementi che rendono poco veritiere entrambe queste possibilità a proposito della Madonna di Caravaggio.
A far crollare l’ipotesi per la commissione modenese, ci sono delle lettere che parlano di una fantomatica tela per la Chiesa, in cui, il committente all’inizio scrive di aver donato a Caravaggio un sacco di soldi in anticipo, ma che, con il passare del tempo, non avendo più sue notizie, comincia a preoccuparsi.
Nelle ultime lettere della questione, la preoccupazione è palpabile e lascia intendere che questo lavoro non è stato mai realizzato.
L’elemento che invece scredita l’ipotesi della commissione da parte dei Colonna è proprio quello stesso drappo di cui ti ho parlato prima.
In effetti, identificare nel colore del drappo lo stemma della famiglia non è una prova sufficiente che possa rendere accettabile questa spiegazione.

Quand’è il momento esatto in cui Caravaggio realizza questa tela?  Questa tela è da collocare nei primi 6 mesi del 1607, dopo aver completato le 7 opere di Misericordia e prima di partire per Malta.

Nel Settembre del 1607, il quadro di Caravaggio Madonna del Rosario viene messo in vendita e se lo aggiudica Finson.
Il fiammingo non riesce a rivendere la tela in Italia e se la porta nei Paesi Bassi, sperando di avere maggiore fortuna.
10 anni dopo, alcuni pittori di Anversa comprano il lavoro di Caravaggio e donano questo capolavoro alla chiesa dominicana di Anversa.
L’opera rimane qui fino al 1636 davanti agli occhi di tutti; poi, nel 1781, l’imperatore d’Austria Giuseppe II d’Asburgo, fa trasferire l’opera a Vienna ed arrivando, alla fine, all’interno del Kunsthistorisches Museum.

Dopo questo doveroso collocamento storico dell’opera, scendiamo nei particolari del quadro.

E’ un dipinto pieno di personaggi i quali, tutti insieme, formano quasi una  piramide, divisa in 3 sezioni: nella zona inferiore c’è il “donatore” ed altri fedeli inginocchiati;  nel mezzo di trovano san Domenico e san Pietro Martire; in cima alla piramide vediamo la Vergine ed il Bambino in braccio.
L’ambiente circostante è tutto scuro, se non per quella grande colonna a sinistra, illuminata da una forte luce e su cui c’è appeso un grandissimo drappo rosso (del quale abbiamo già parlato sopra) che attraversa tutta la zona superiore dell’opera.

La Vergine è seduta su un trono e rivolge la sua attenzione verso San Domenico (che ha in mano un rosario) e gli sta tendendo un tendendo un braccio mentre  concede la grazia a lui ed ai poveri fedeli che sono inginocchiati a terra.
Sul lato destro, si trova un uomo che sta indicando la Vergine e rivolge il suo sguardo verso di noi. Sulla sua fronte non si può non notare una profonda cicatrice. Quest’uomo è san Pietro da Verona (o san Pietro Martire). Il piccolo particolare della ferita potrebbe riferirsi proprio a Caravaggio: più di una volta Caravaggio ha inserito degli autoritratti nelle sue opere o dei particolari che facessero riferimento alla sua persona

Forse Caravaggio aveva una bella cicatrice dopo il duello con Tomassoni e quindi ha deciso di riportare questo segno anche sul volto di san Pietro.
Ci sono alcune tonalità di colori che sono davvero stupende e che saltano immediatamente all’occhio, come il rosso intenso utilizzato per dipingere la tenda annodata alla colonna (che mi ricorda molto quel rosso che Caravaggio utilizza anche per la veste di San Girolamo), poi c’è anche il blu scuro del mantello della Vergine, che spicca nonostante l’oscurità generale che caratterizza l’opera; infine,sono molto apprezzabili anche i colori della terra che Caravaggio ha utilizzato per diversificare l’abbigliamento delle persone inginocchiate ai piedi di san Domenico.

IL MISTERO DEL DONATORE
L’uomo inginocchiato in basso a sinistra, ritratto mentre sta stringendo la veste di san Domenico e  guarda nella nostra direzione è Marcantonio Colonna, il nonno del committente.
Lui merita una menzione a parte rispetto agli altri personaggi, perché alle sue spalle c’è una storia molto interessante.
Quando ti ho parlato della storia della commissione, ti ho detto che non è nota l’identità del committente dell’opera.
La questione si è complicata a tal punto che molti pensano che questo lavoro possa addirittura non essere di Caravaggio.
Per prima cosa, pensano che la figura della Madonna e del Bambino siano un po’ troppo semplici e lontane da quei bellissimi ed elaborati personaggi di Caravaggio (vedi la Madonna dei Pellegrini).
Ma non è solo questo.
Quando Finson ha venduto il quadro, questo è stato portato ad Anversa.
Un incisore del luogo, Lucas Vosterman, ha fatto un disegno dell’opera che mostra un quadro di Caravaggio completamente diverso da come lo conosciamo: manca il donatore!
Questa incisione ha fatto pensare che Caravaggio non avesse completato il quadro nel 1607 e per questo motivo sarebbe stato messo in vendita.
La tela, giunta ad Anversa, sarebbe stata completata da qualche artista del luogo, che avrebbe aggiunto la Vergine, il Bambino e l’uomo sulla sinistra.

Inoltre tra il 1620 ed il 1640 Vosterman realizza un’altra incisione, che ci mostra il presunto lavoro di Caravaggio in un’altra versione.
Qui la Madonna ed il Bambino sono come nella versione finale, ma il donatore è completamente diverso da quello che vediamo nella versione finale dell’opera.

Come si spiega?

Probabilmente il Vosterman si è servito di una “licenza artistica”, dove ha sostituito la figura del committente originale con un individuo con le fattezze dell’uomo che ha commissionato l’incisione….