MALTRATTAMENTI DOMESTICI, PICCHIA FRATELLI, MAMMA E SORELLA. PREGIUDICATO MESSO AGLI ARRESTI
La famiglia era esasperata dal comportamento di questo giovane pratese di 28 anni che spesso ha tramutato le liti familiari in azioni violente, e in più occasioni sono dovute intervenire le forze dell’ordine per far cessare le sue aggressioni ai danni dei familiari.
Il giovane 28enne è una persona già nota alle forze dell’ordine per il suo passato scorretto, dovuto forse ai legami che lo hanno visto coinvolto con la tossicodipendenza. In ambito familiare, in più occasioni, è emerso uno scenario di vero terrore da parte della famiglia dovuto alle sue ripetute violenze domestiche che però, sabato 9 giugno 2018, a seguito di una telefonata che chiedeva aiuto da parte di uno dei membri della stessa, possono aver trovato fine dopo l’intervento delle forze dell’ordine che lo hanno arrestato.
La famiglia del 28enne, anche dal punto di vista psichico, è stata vittima dei suoi continui disordini domestici, delle sue continue turbolenze tutte le volte che si sono affacciati contrasti fra loro, ma pure lui possiamo considerarlo la vittima di sé stesso. La vittima di quel letale vizio che ha causato la morte a migliaia e migliaia di persone.
Forse lo Stato sta facendo troppo poco sulla possibile prevenzione. Già a partire dagli ultimi anni delle elementari ci vorrebbe che venisse inserita all’interno della scuola una materia che parli dei rischi ai quali può portare la droga. E tale materia dovrebbe proseguire anche nei tre anni delle medie e quelli delle superiori. La società necessita di attenti psicologi che possano istruire i bambini e i ragazzi sulla gravità della droga: dal punto di vista fisico, psichico e sociale.
Il giovane, tuttavia, prima di essere stato portato in carcere è stato condotto in ospedale e sottoposto ad accertamenti sul suo stato psichico, anche perché questi, nonostante la presenza della polizia, non si è fatto scrupoli a continuare a minacciare la famiglia. I familiari sono stati messi a conoscenza della possibilità di rivolgersi a strutture protette per trovare assistenza.