Marchesi Pancrazi, la vendemmia di Pinot Nero è 4.0. Quantità inferiore ma di grande qualità
Colpa delle gelate dell’aprile scorso che hanno parzialmente danneggiato una parte di vigna. Tra tradizione e innovazione, la tecnologia arriva in cantina per preservare ed esaltare la qualità e i profumi dell’uva. È partita ieri e andrà avanti fino a lunedì prossimo la vendemmia nei vigneti della tenuta di Bagnolo di Giuseppe Pancrazi, che prevede una buona annata. E a breve arriveranno gli apertivi e degustazioni in vigna
A Bagnolo, nella tenuta dei Marchesi Pancrazi, è iniziata ieri la vendemmia nelle vigne di Pinot Nero alle pendici del Monteferrato. Il caldo intenso dei giorni scorsi, infatti, ha convinto Giuseppe Pancrazi ad anticipare la raccolta delle uve che sarà conclusa entro lunedì prossimo. L’annata si preannuncia qualitativamente molto buona, anche se la quantità è inferiore rispetto agli anni scorsi. «Abbiamo avuto una gelata a inizio aprile che ha parzialmente danneggiato una piccola porzione di vigna, tuttavia c’è stato il tempo di recuperare bene. – spiega Giuseppe Pancrazi – Questi giorni pre – vendemmia sono stati molto caldi e hanno avuto un effetto di asciugatura sui grappoli, ma la qualità è preservata e per noi è l’aspetto più importante».
Una vendemmia che quest’anno alla tradizione unirà la tecnologia. In cantina, infatti, da qualche mese Giuseppe Pancrazi ha attuato una piccola rivoluzione: i vecchi tini sono stati sostituiti da nuove vasche da vinificazione ( tutto made in Italy) e il processo è interamente controllato da sensori che ne regolano la temperatura. A non cambiare mai, anzi, ad essere ancor più esaltata dalle innovazioni introdotte, è la qualità delle uve. Grazie ad un nuovo sistema di diraspatura gli acini, infatti, sono meno “stressati” e preservano al meglio profumi e qualità organolettiche, regalate dalla terra e dal sole.
Fino allo scorso anno l’uva vendemmiata era diraspata a mano e pigiata nei tini. Oggi, invece, le cassette cariche d’uva vengono scaricate su un nastro trasportatore che le conduce fino ad un diraspatore che, tramite un processo di scuotimento, separa gli acini dai raspi. La velocità delle scosse è modulata secondo il grado di maturazione dell’uva. Gli acini arrivano quindi nelle cisterne di fermentazione (ci rimarranno per circa venti giorni), dove sensori digitali controllano la temperatura delle vasche (stabilizzate a 25 gradi) e indicano poi il periodo migliore per procedere alla vinificazione. Anche il processo del rimontaggio del mosto è computerizzato. Una volta conclusa questa fase, il mosto è trasferito nelle barrique dove si concluderà il processo di affinamento del vino: 5 mesi per il rosè, 12 mesi per il “Monteferrato”, 18 mesi per il “Villa di Bagnolo” e “Villa Baragazza”.
Il sindaco Simone Calamai e il vice – sindaco e assessore alla promozione del territorio, Giuseppe Forastiero questa mattina si sono recati nella tenuta di Bagnolo:« È sempre un’emozione partecipare alla vendemmia. – ha detto il sindaco Calamai- Questa cantina, già così bella, oggi altamente innovata grazie alla passione di Giuseppe Pancrazi, ci riempie di soddisfazione. Il Pinot Nero è una vera eccellenza che permette di portare il nome di Montemurlo su tutte le tavole del mondo ed è un modo per promuovere la nostra realtà».
Tra gli altri interventi portati a termine quest’anno, nell’ottica della qualità e della produttività dei vigneti, la Fattoria di Bagnolo dei Marchesi Pancrazi ha espiantato un vigneto di circa 1,2 ettari che non era più produttivo a causa di alcuni problemi di ristagni d’acqua. Sono stati quindi completati alcuni lavori di miglioramento del drenaggio dei terreni e a marzo 2022 saranno piantati i i nuovi filari di Pinot Nero, che consentiranno all’azienda di portare la produzione all’obbiettivo delle 20 mila bottiglie.
«Il mercato sta apprezzando molto i nostri prodotti sia a livello italiano che internazionale e ne siamo davvero molto soddisfatti. – continua Giuseppe Pancrazi- Oggi il nostro mercato principale è quello italiano, anche siamo presenti negli Stati Uniti, Canada, Giappone, Hong Kong e Russia».
Tra le altre novità, non appena saranno concluse alcune sistemazioni, l’azienda Marchesi Pancrazi aprirà la storica tenuta di Bagnolo ad aperitivi e degustazioni in vigna, in piena sicurezza e nel rispetto delle norme anti- Covid. « Un’opportunità straordinaria di promozione del territorio, dei suoi prodotti d’eccellenza ma anche della sua storia, perché la Villa Strozzi è uno dei luoghi più belli e significativi del territorio. – conclude l’assessore Forastiero- Per questo siamo davvero felici di questa iniziativa e speriamo di poter avviare nuove collaborazioni».
Il Pinot nero dei Marchesi Pancrazi è un vino ormai apprezzato a livello internazionale, tanto da aver proprio recentemente conquistato la medaglia d’oro al Decanter World Wine Awards per il “Villa Bagnolo 2018”. Ma forse non tutti sanno che questo vino è nato da uno “sbaglio fortunato”. Negli anni Settanta Vittorio Pancrazi, zio di Giuseppe, era convinto di aver piantato alle pendici del Monteferrato vitigni di Sangiovese. Solo dopo qualche anno, a fine anni Ottanta, l’enologo dell’azienda si accorse dell’errore e, compreso il potenziale offerto dal territorio, nel 1989 la produzione aziendale fu convertita a Pinot Nero, che trova nel microclima di Bagnolo le condizioni ottimali per il suo sviluppo: una forte escursione termica tra giorno e notte, un terreno ricco di minerali (serpentino) e umidità superficiale.