Maria Maddalena de’ Pazzi, la santa di Montemurlo, un libro ne rilegge la biografia attraverso il filtro delle vicende territoriali
“Un percorso di santità. Maria Maddalena de’ Pazzi dall’infanzia a Montemurlo alla canonizzazione” è il titolo del lavoro di Valentina Brachi, giovane ricercatrice laureata in scienze religiose. La pubblicazione, promossa dal Comune e Proloco, sarà presentata al pubblico il prossimo 11 giugno ore 17 nel parco di Villa Giamari
Domani, 25 maggio Montemurlo festeggia Maddalena de’ Pazzi, la santa mistica e scrittrice spirituale fiorentina del XVII secolo, che era solita trascorrere le estati nella villa Il Parugiano. Un legame profondo quello tra la santa e il territorio montemurlese, ricco di aneddoti e vicende mistiche che a breve sarà possibile conoscere approfonditamente attraverso l’accurata pubblicazione di Valentina Brachi “Un percorso di santità. Maria Maddalena de’Pazzi dall’infanzia a Montemurlo alla canonizzazione” (edizioni Anthology digital publishing) promosso dal Comune di Montemurlo e dalla Proloco. La pubblicazione sarà presentata ufficialmente al pubblico sabato 11 giugno ore 17 nel parco di Villa Giamari alla presenza del sindaco Simone Calamai e dell’assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero, che sottolineano «Il volume ambisce a riconnettere la storia laica della nostra comunità alle vicende cultuali e religiose della santa carmelitana che nel corso dei secoli si sono sedimentate generando quella straordinaria unicità che è Montemurlo».
Un libro, infatti, che rilegge la biografia e la vita della santa attraverso il filtro delle vicende territoriali. Valentina Brachi, attraverso un attento lavoro di confronto delle fonti archivistiche e librarie, analizza il tema agiografico legato alla figura. Il lavoro ambisce – non soltanto ad arricchire la già numerosa bibliografia e storiografia sulla santa – bensì a conoscere ulteriormente il territorio montemurlese attraverso le vicende della religiosa. Cerca quindi un nuovo approccio nel quale poter sviscerare, in maniera documentata e scientifica, il profondo legame esistito (ed esistente) tra Maria Maddalena de’ Pazzi e la comunità di Montemurlo. «Questo fil rouge non è una romantica e folkloristica invenzione ma piuttosto una vera e propria traccia che ha segnato una parte dell’evoluzione della comunità montemurlese fino ad oggi» spiega l’autrice, Valentina Brachi « La connessione tra la santa e il territorio diviene quasi identitaria se analizzata sulla base di momenti, aneddoti e tradizioni. Rileggere la vita della santa, scandagliarne nuovamente le fonti, studiarne le connessioni profonde significa approfondire la storia di un’intera comunità». L’autrice nella pubblicazione presenta un lavoro complesso e variegato che parte dal XVI secolo e arriva fino ad oggi senza interruzioni di continuità da sempre interessata ad analizzare la storia e il ruolo delle figure femminili all’interno del contesto ecclesiastico.
L’AUTRICE: Valentina Brachi, 35 anni montemurlese si è formata sia all’Università di Firenze che all’Istituto di Scienze Religiose della Toscana di Santa Caterina da Siena. Nel corso delle sue ricerche ha sempre rivolto uno sguardo particolare alle vicende legate a santa Maria Maddalena de’ Pazzi accompagnandola verso lo svolgimento di un lavoro specifico sulla figura. Attualmente è insegnante di religione all’interno delle scuole dell’infanzia della Diocesi di Pistoia e collabora con testate giornalistiche locali e nazionali per lastesura di articoli di ambito religioso e culturale