Metro-tram Pecci Peretola, Aci Prato sostiene il percorso della Regione . Mazzoni: “E’ il momento di proiettare la Toscana in avanti”
Il presidente provinciale dell’Automobile Club interviene nel dibattito lanciato dal governatore Giani. “Necessario impostare i progetti di mobilità e infrastrutture su un ambito ultra-provinciale. I Pums comunali non servono a niente”
“Constatiamo con soddisfazione che dalle dichiarazioni del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani sul progetto del metro-tram, che riteniamo fondamentale per l’assetto futuro dell’intera Toscana centrale, emergono esplicitamente due elementi strutturali, che come Automobile Club ci interessano di più del progetto stesso di tramvia e su cui insistiamo da anni. Mi riferisco alla possibilità di realizzare una infrastruttura importante in tempi non ultra-decennali. E alla inevitabile necessità di impostare qualsiasi ragionamento sulla mobilità e sulle infrastrutture su un ambito tecnicamente significativo, sicuramente sovra-comunale e, in questo caso, ultra-provinciale. Con tanti saluti ai Piani urbani di mobilità sostenibile comunali che non servono a niente”.
Inizia così l’intervento del presidente di Aci Prato, Federico Mazzoni che entra nel dibattito sul futuro metro-tram Pecci-Peretola che il prossimo 31 ottobre sarà candidato ai finanziamenti messi a disposizione dal ministero delle Infrastrutture. Un progetto articolato che coinvolgerà e congiungerà Prato, Campi Bisenzio, Osmannoro e Peretola. “I tre anni di lavori ipotizzati dal governatore li interpretiamo come un più prudente “meno di dieci”, che sarebbe largamente migliorativo rispetto a ciò che abbiamo visto fino ad oggi nell’ambito delle infrastrutture anche minimamente eccedenti lo stretto ambito locale , ma spesso anche per progetti di ambito strettamente cittadino – prosegue Mazzoni -. Accogliamo la seconda affermazione come il riconoscimento della necessita’ di individuare un Bacino di Mobilità, sul quale studiare i fenomeni, pianificare le azioni, progettare le opere e svolgere una gestione coerente e coordinata. Ciò non può essere fatto entro i confini comunali e richiede la definizione, anche amministrativa e conseguentemente procedurale, di una entità di Ambito Ottimale, governata da una Autorità di Bacino che disponga dei mezzi e dell’organizzazione delle sue omologhe, che agiscono con successo da decenni in tutto il mondo”.
Secondo il presidente di Aci Prato “non c’è molto da inventare , basta guardarsi intorno e copiare con criterio”. “E’ il momento di proiettare la Toscana in avanti, con una azione lungimirante, coraggiosa e concreta – conclude -. Un percorso che non sia fatto di parole intorno a uno dei tanti tavoli tecnici che si aprono per far finta di fare qualcosa. Se si agirà noi ci siamo, se rimarranno parole continueremo la nostra battaglia per il progresso”.
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