Montemurlo basket, porte chiuse al razzismo e ad ogni espressione d’intolleranza. Azione simbolica congiunta del Comune e della società sportiva dopo gli episodi di razzismo della scorsa settimana

Il sindaco Calamai e l’assessore allo sport, Vespi hanno incontrato i dirigenti della società sportiva, che hanno condannato fermamente l’accaduto. Per mandare un messaggio chiaro a quella minoranza di tifoseria che non rispetta le regole del vivere civile è stata presa una decisione simbolica e la prossima partita di domenica 19 marzo sarà giocata a porte chiuse

Il razzismo e ogni forma d’intolleranza non hanno casa nel palazzetto dello sport di Oste. Per questo motivo il Comune di Montemurlo e l’asd Montemurlo Basket hanno deciso congiuntamente per un’azione simbolica per spingere alla riflessione atleti e tifoseria. La prossima partita di campionato di serie D, in programma in casa al palazzetto di Oste domenica 19 marzo alle ore 18,30, sarà giocata a porte chiuse contro il Gea Basketball GrossetoCome preannunciato la scorsa settimana, all’indomani dei gravi insulti razzisti rivolti da una parte della tifoseria del Montemurlo a due arbitri, il sindaco Simone Calamai ha convocato i dirigenti dell’asd Montemurlo basket per chiarire la posizione della società rispetto all’accadutoIl Montemurlo basket ha condannato con fermezza i fatti ed ha preso le distanze da quella parte di tifoseria che si è resa protagonista dei gravi insulti. «In accordo con il sindaco Calamai e l’assessore Vespi, abbiamo deciso di far disputare la gara di serie D di domenica prossima a porte chiuse. – fanno sapere in una nota il cda e lo staff tecnico dell’asd Montemurlo Basket – Sappiamo che i nostri tifosi e la nostra associazione sportiva non appoggiano in alcun modo ideologie discriminatorie. Noche eravamo presenti al match del 5 marzo scorso non abbiamo in effetti udito epiteti da considerarsi tali, ma siamo assolutamente solidali con gli arbitri che hanno messo a referto l’episodio e vogliamo dichiarare chiaramente il nostro dissenso nei confronti di tali manifestazioni verbali. La partita che giocheremo a porte chiuse è un’iniziativa volta a far riflettere i tifosi ed i ragazzi che militano nelle nostre squadre, dalle giovanili alle senior. La nostra estraneità al concetto di discriminazione razziale è nei fatti, basti pensare che tra i nostri atleti è presente un venti per cento di ragazzi stranieri di seconda generazione residenti in Italia».

Uniti dunque per dire no ad all’ intolleranza, come sottolinea il sindaco Simone CalamaiMontemurlo è contraria ad ogni forma di discriminazione e sugli spalti dei nostri impianti sportivi c’è posto solo per coloro che amano lo sport, lo vivono e lo praticano con fairplay nel rispetto degli avversari e delle opposte tifoserie. La decisione di far giocare la partita a porte chiuse è stata presa in accordo con il Montemurlo basket ed è un’azione simbolica per affermare il valore dello sport». All’incontro in municipio, oltre al sindaco Calamai e all’assessore allo sport Valentina Vespi, erano presenti il presidente dell’asd Montemurlo Basket, Andrea Paganelli, il segretario della società sportiva, Alessio Saltini, il consigliere Giovanni Franchi e l’allenatore della squadra e direttore sportivo Matteo Piperno. «Alla nostra società e alla comunità montemurlese è rivolto il nostro invito a tifare positivo, incoraggiando i ragazzi a fare sport senza denigrare avversari ed arbitri.- concludono dall‘asd Montemurlo basket  Assieme all’amministrazione comunale chiudiamo le porte della struttura di via del Pantano per riaprirle la domenica successiva allo sport ed alla positività. Tifiamo Lions Montemurlo basket, tifiamo lo sport».