Montemurlo celebra il 4 novembre nel ricordo del Milite Ignoto
Giovedì scorso il consiglio comunale di Montemurlo ha conferito la cittadinanza onoraria al “soldato senza nome” come segno di riconoscenza e rispetto verso tutti i caduti per la nostra Patria. Il sindaco Calamai:« Abbiamo bisogno dello stesso spirito di umanità e solidarietà che accompagnò cent’anni fa il feretro del Milite Ignoto per affrontare le sfide del presente, dal Covid, al terrorismo, ai cambiamenti climatici»
Questa mattina, nel rispetto delle disposizioni della Prefettura, il Comune di Montemurlo ha celebrato il 4 novembre Festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate con la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti in piazza della Libertà. Una celebrazione nel segno del centenario della tumulazione del Milite Ignoto nel sacello all’Altare della Patria a Roma. A questo proposito giovedì scorso, 4 novembre, il consiglio comunale di Montemurlo h conferito proprio al Milite Ignoto la “cittadinanza onoraria di Montemurlo”. «Un gesto che abbiamo voluto con forza per rendere onore a tutti coloro che sono caduti per la nostra Patria, a tutti coloro che sono morti per la difesa della pace, della sicurezza e dei valori democratici del nostro Paese. – ha detto il sindaco Simone Calamai nel suo discorso alla presenza della autorità civili e militari e delle associazioni del territorio – Quel giovane senza nome li rappresenta tutti e l’attribuzione della cittadinanza onoraria vuol essere il segno della nostra riconoscenza, della nostra fedeltà alle Istituzioni e del valore della Memoria come fondamento della nostra cultura democratica». Il Milite Ignoto partì dalla basilica di Aquileia in Friuli il 28 ottobre del 1921 e arrivò a Roma il 4 novembre, dopo aver attraversato mezza Italia. Fu il primo rito collettivo del Paese e a questo proposito il sindaco Calamai ricorda:«Come comunità abbiamo bisogno di unirci intorno sentimenti forti e senza tempo come quella umanità e solidarietà che cento anni fa accompagnarono il feretro del Milite Ignoto. Sentimenti di cui come Paese abbiamo ancora tanto bisogno per affrontare le sfide del presente, dal Covid, al terrorismo e alla criminalità, ai cambiamenti climatici. Battaglie nuove e diverse che richiedono lo stessa unità d’intenti, la stessa responsabilità che mosse quei giovani sul fronte della Grande Guerra»