Montemurlo inaugura “largo Giorgio Ambrosoli”. Ai cittadini montemurlesi le parole della figlia, Francesca:« Mio padre ricercatore della verità in nome dello Stato, per il Bene Comune»

Notizia di ieri 

Stamattina, in occasione dell’intitolazione della piazza, il sindaco Calamai ha letto la lettera che la figlia dell’avvocato, ucciso l’11 luglio 1979 ha voluto far pervenire al Comune. L’assessore Forastiero ha annunciato che in autunno sarà organizzato un evento con le scuole per far conoscere la figura di Giorgio Ambroli

Da oggi il parcheggio che si trova in via Barzano, dietro alle Poste di Montemurlo, è intitolato all’avvocato Giorgio Ambrosoli. Stamani la cerimonia di intitolazione fortemente voluta dal sindaco Simone Calamai proprio all’indomani dell’anniversario della morte di Ambrosoli, avvenuta la sera dell’11 luglio 1979. La famiglia Ambrosoli, attraverso la figlia, Francesca Ambrosoli, ha fatto giungere al sindaco e ai cittadini montemurlesi una lettera, forte e intima al tempo stesso, che il primo cittadino ha letto pubblicamente durante la cerimonia «In questo giorno di memoria della figura di mio padre, l’avvocato Giorgio Ambrosoli, con tutta la famiglia siamo felici, riconoscenti e uniti a Voi che inaugurate questo luogo a suo nome.- scrive Francesca – Rendere omaggio al suo esempio di cittadino, di lavoratore appassionato ed integerrimodi ricercatore della verità in nome dello Stato, per il Bene Comune sia di stimolo a tutti coloro che passeranno, di seguirne le virtù con la stessa perseveranza (…)Mi piace immaginare che anche qui come in altri luoghi che portano il suo nome, lui vegli dall’alto ogni Vostro passo, benedicendo ogni vostra nuova scelta e proteggendo le vostre vite come pensiamo faccia con noi, sorridendo fiero del Bene che può continuamente nascere».  (IN ALLEGATO LA LETTERA COMPLETA)

Il sindaco Calamai ha ricordato che «Ambrosoli portò avanti il suo lavoro con grande senso dello Stato fino all’estrema conseguenza. Giorgio Ambrosoli incarna quelli che dovrebbero essere i valori di qualsiasi persona che ha un ruolo pubblico: mettere sempre al centro il Bene Comune e l’interesse della comunità. Lui lo ha fatto e lo ha pagato con la vita. A distanza di 44 anni dalla sua scomparsa tutti noi gli dobbiamo riconoscenza. Montemurlo ha il principio di legalità alla base del proprio lavoro e la consapevolezza che chi serve lo Stato lo deve fare senza compromessi»

Il sindaco Simone Calamai ha anche letto una straziante lettera che Giorgio Ambrosoli scrisse alla moglie nel 1975, ormai consapevole dei rischi che stava correndo: “Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai che cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto”.

L’assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero, ha annunciato che:« è necessario dare valore alla figura di Giorgio Ambrosoli, facendola conoscere ai giovani. Nei prossimi mesi organizzeremo un approfondimento dedicato all’avvocato Ambrosoli e alla storia di quel periodo».

Giorgio Ambrosoli fu l’avvocato, commissario liquidatore, che difese l’interesse pubblico nell’impresa ad altissimo rischio della bancarotta, da 400 miliardi di lire, della Banca Privata Italiana di Michele Sindona. Un intreccio di interessi, dalla mafia alla P2, dallo Ior alla politica, che l’avvocato Ambrosoli andò ad intaccare. Un’impresa da eroe borghese, come lo definì Corrado Stajano.

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