Non si ferma il numero dei morti e dei contagiati dal Coronavirus nella provincia di Prato.
Prato – Su molti balconi della città e su molte finestre campeggiano striscioni d’incoraggiamento a superare la fase critica che stiamo attraversando con rappresentata l’immagine di un arcobaleno e la scritta “ANDRÀ TUTTO BENE“, ma quasi ogni giorno la città si trova a piangere persone che perdono la vita per il Covid-19. Ad oggi, 6 aprile, è salito a ventuno il numero dei decessi nella provincia dall’inizio della pandemia.
Uno di questi risale a sabato scorso, si tratta di una donna di 89 anni che aveva contratto il virus all’interno della RSA di Comeana. La signora era stata ricoverata all’ospedale Santo Stefano e poi dimessa il 20 marzo. Viveva a casa con la figlia, che dopo il decesso della madre non ha mandato a dire pubblicamente che la famiglia è stata lasciata sola ad occuparsi della donna e che la famiglia stessa si è dovuta preoccupare anche di avvisare l’ASL del suo decesso.
Alla morte della signora, hanno riferito i familiari della stessa, nonostante che il medico di famiglia e il medico legale abbiano fatto quanto di loro competenza e che i servizi funebri della Misericordia abbiano prelevato la salma, le autorità sanitarie hanno appreso la notizia del decesso solo questa mattina, dopo oltre due ore di tentativi telefonici. Questo starebbe a significare che se non ci fosse stata l’insistenza dei familiari dell’89enne, il suo decesso sarebbe passato all’insaputa di tutti.
L’altra vittime è un uomo di 79 anni di San Giorgio a Colonica.
Sono quattro i casi di positività al tampone segnalati dalla Regione, mentre l’Asl Toscana Centro ne indica cinque: uno a Montemurlo, un altro a Carmignano e un terzo a Poggio a Caiano; infine due a Prato. Da tenere presente che quest’ultima emette il bollettino più tardi rispetto ai dati che la Regione fornisce al ministero della Salute e alla Protezione civile.