Perché visitare Montemurlo?

La domanda è perché visitare Montemurlo?, e la risposta che segue dovrebbe essere: “perché non visitarlo, quando il territorio offre un panorama naturale meraviglioso da scoprire? Montemurlo si consacra fra i posti più incantevoli della Toscana e non solo. 

Montemurlo è un comune della provincia di Prato che conta, secondo dati ISTAT 2018, un’intensità demografica di 18.779 abitanti. Il Comune incorpora in seno molte meraviglie naturali, ma pure affascinanti realtà storico-artistiche, tanto che il sommo poeta riporta il nome della città nel XVI canto del Paradiso. Antichi documenti scritti narrano l’esistenza di questo territorio già a partire dall’epoca etrusco-romana; ma reperti archeologici, e in special modo strumenti primitivi in pietra, fanno risalire la frequenza dell’uomo almeno al Neolitico, ovvero a 5000 anni avanti la nascita di Cristo. 

Il territorio si estende dal Monte Javello verso la piana, incorniciandosi fra il Monteferrato, che ne demarca il limite verso Prato, e il torrente Agna che segna il confine con il comune di Montale. Prevalentemente il territorio è collinare e attraversato da numerosi corsi d’acqua. Ma offre persino interessanti sentieri – per gli amanti del trekking o delle lunghe passeggiate in mezzo alla natura – da visitare e fotografare, per immergersi in pittoreschi scenari naturali come ad esempio le bellissime cascate di Massacorbi, uno dei luoghi più suggestivi di Montemurlo. 

Sul versante nord-est della piana, tra Prato e Pistoia, ad un’altezza di 931 metri sul livello del mare, si estendono 4486 ettari del Monteferrato, famoso per le cave da cui veniva ricavato il “Marmo verde di Prato”, usato come materiale decorativo in svariati monumenti e chiese medievali di tutta Italia.

Tuttavia Montemurlo non offre soltanto la sua parte selvaggia ai visitatori, bensì offre anche pezzi di storia e di arte. Un documento risalente al 1100 documenta il possesso del Castello della Rocca ai conti Guidi. La bellissima fortificazione appartenuta ai conti Guidi entra a far parte delle architetture militari, ma Montemurlo ha ancora altro da offrire, come per esempio, per quanto riguarda le architetture civili, la splendida Villa del Barone, Villa di Galceto, Villa Strozzi, Villa Pazzi al Parugiano, Podere Galceto, Fattoria di Javello,; e per quanto riguarda il tema religioso ci sono: la Chiesa del Sacro Cuore, quella di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, Pieve di San Giovanni Decollato, Oratorio di San Girolamo, Santa Maria Maddalena dei Pazzi e Santa Maria Madre della Chiesa.

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Montemurlo è un borgo medievale che dal 1254 entrò a fare parte di Firenze. La posizione strategica di Montemurlo, soprattutto nella zona alta, è stata oggetto di costanti lotte fra Guelfi e Ghibellini. Nei secoli avvenire il comune, sempre legato a Firenze, è stato oggetto di continui stravolgimenti: la celebre presa del castello nel 1537 da parte degli esuli fiorentini cacciati dal granduca Cosimo I, e fra cui Filippo Strozzi che trovò riparo nella propria residenza di campagna, la cosiddetta Villa Strozzi. Tuttavia, la resistenza non durò a lungo e il controllo del comune tornò così in mano ai Medici per passare poi ai Lorena e, con i Savoia, al Regno d’Italia nel 1860. Tutt’oggi si conservano le architetture medievali del tempo, come le tre cerchie di mura che cingono il centro antico, divenuto ora zona residenziale, poi vi sono il Castello, la Rocca e la splendida pieve di San Giovanni Decollato.

Con il secondo dopoguerra, e più precisamente dagli anni ’60 in poi, il comune è stato oggetto di un importante sviluppo economico dovuto in prevalenza a una decisiva conversione dal settore agricolo al settore industriale, con una forte crescita demografica dovuta all’immigrazione di intere famiglie dalle regioni del Sud Italia, in cerca di lavoro.

Il settore tessile è stato il cuore della forza economica montemurlese e pure di quella pratese, e pertanto la necessità di manodopera è stata fondamentale, giacché erano i periodi in cui l’intero Paese stava navigando a vele spiegate verso uno sviluppo economico e  lavorativo sorprendente. Erano gli anni in cui i lavoratori nel territorio pratese, Montemurlo ivi compreso, non conoscevano orari di lavoro. Le aziende marciavano a pieno ritmo giorno e notte, sette giorni su sette, perciò l’integrazione fu necessaria e fondamentale. Ed il tessile, ancora oggi, a prescindere dalla crisi che sta subendo anche a causa della concorrenza straniera, continua ad essere il perno dell’economia del territorio.

Malgrado ciò, però, la cittadina non si è dissociata dall’antico legame che la vincola alla natura e all’importanza che essa predilige sulla salute di tutti. Sulla base di questo criterio infatti, in concomitanza di Prato e Vaiano, per il Monteferrato – polmone della città – è stata promossa la creazione di un’oasi verde, divenuta patrimonio comune. 

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Ed oltre a tutto questo, oggi ci troviamo anche di fronte a importantissimi eventi annuali a Montemurlo che richiamano centinaia di presenze sia locali che non; partendo dal Carnevale Montemurlese, con sfilate di carri allegorici e altre iniziative, sino ad arrivare al Fantastico Natale, a base di iniziative culturali e di intrattenimento, dovendosi però fermare all’intramontabile Festa dell’olio, che prevede manifestazioni di promozione dell’olio locale oltre alle altre iniziative in tema. Ma ci sono ancora altrettante iniziative importanti come Montemurlo Arte e Lavoro – Sagra del Cencio, dove vengono promosse attività commerciali, produttive e artigianali di Montemurlo; ed altro ancora.

E dunque ci sono molti buoni propositi affinché il territorio di Montemurlo venga visitato.