POLIZIOTTO MALATO SI GODE LA THAILANDIA, MA PER LUI ARRIVA LA CONDANNA PER ASSENTEISMO
Il caso risale al 2008, dove il poliziotto – in servizio alla questura di Prato fra il 2007 e il 2010 – ha usufruito di certificati medici per assentarsi più di una volta dal servizio e, mettendosi in malattia, ne ha approfittato per fare il vacanziere in Thailandia oltre ad altri spostamenti in Italia.
Questa volta, però, la Corte dei Conti non ha fatto sconti e ha condannato l’imputato a risarcire la somma di circa 3.000 euro al Ministero dell’Interno per assenteismo.
La cifra che il poliziotto è stato condannato a pagare al Ministero dell’Interno è l’ammontare della somma che questi ha percepito fra il 10 e il 29 luglio, l’8 e l’11 ottobre 2008, ovvero i periodi in cui non è stato in servizio con la scusa di essere in malattia.
I certificati che lo hanno esonerato dal servizio hanno riguardato uno, una presunta caduta dalle scale, e l’altro un presunto stato influenzale, simulazioni che hanno tratto in inganno i medici che hanno rilasciato i certificati.
A quanto risulta, però, la Corte dei Conti ha contestato anche altri episodi al poliziotto per i quali, lo stesso, assieme ad un carabiniere, secondo la ricostruzione della procura contabile, avrebbe effettuato accessi illeciti al Sistema d’informazione interforze del Ministero dell’Interno, allo scopo di prelevare informazioni riservate e passarle a un amico, proprietario di un’agenzia investigativa privata.
Tali fatti sono datati 2007-2008 e il danno era stato quantificato a 5mila euro per il poliziotto, da risarcire al Ministero dell’Interno e 10mila euro per il carabiniere, da destinarsi al Ministero della Difesa. Tuttavia, su questi fatti non c’è mai stata una definitiva sentenza penale e pertanto i giudici contabili si sono indirizzati per l’assoluzione.