Prato è l’unica città con 200mila abitanti senza l’Alta Velocità

Sembra impossibile, ma purtroppo è  tutto vero: la  quindicesima  città Italiana con oltre 200.000 abitanti, Prato, non è   servita dalla linea ad alta velocità Tav!

Facciamo notare che la sola  Città di Prato ha più abitanti dell’intera popolazione residente in circa 15 Province.
Nonostante le reiterate richieste da parte della Amministrazione Locale, di cittadini, rappresentanti politici importanti della città e del nostro Comitato, che fa quel che può, ma lo fa con amore e perseveranza, le Ferrovie hanno sempre risposto no alla minima richiesta  di due treni ad alta velocità che collegassero la maestosa e storica Stazione di Prato Centrale con Milano e Roma.

I treni Freccia Rossa ed  Italo transitano molto di frequente dalla gloriosa direttissima che collega Prato con Bologna e ciò accade o per ingolfamento traffico o per guasti alla linea TAV che passa per il Mugello.
Ciò dimostra che la ferrovia Prato-Bologna può accogliere anche il traffico dei più moderni  treni in circolazione anche se devono moderare la loro velocità.

 

Vorremmo domandare a FS Italia: ma far transitare un Freccia Rossa o Italo dalla vecchia linea Prato-Bologna quanti minuti in più impiegherebbe  rispetto alla nuova linea veloce?  Noi pensiamo 10 minuti.  Infatti un treno  in partenza   da Fi S.M.N.   impiega da 37 ai 40 minuti per arrivare a Bologna e noi riteniamo che in 50/55 minuti possa arrivare a Bologna transitando per PRATO CENTRALE .  Ed allora ,pur di offrire il servizio veloce ad un bacino di utenza di circa 600 mila  cittadini (Provincia di Prato, Provincia di Pistoia, Campi,  Calenzano ed anche parte della Provincia di Lucca) che danno può  arrecare un allungamento dei tempi di percorrenza così minimo? D’altronde tale tempo sarebbe recuperabile, se solo ci fosse la volontà, non facendo fermare tali  due treni ( sottolineiamo DUE) a Firenze S. Maria Novella (dove vengono impiegati tempi molto lunghi fra entrare ed uscire) ma a Campo di Marte. Firenze è già servita ottimamente e non vediamo che danno potrebbero arrecare due  treni che fermano a Campo di Marte anziché a S. Maria Novella.

C

i saranno forse altre possibili soluzioni, anche migliori, che noi non sappiamo indicare. A noi sembra, purtroppo, che manchi la volontà, non solo di risolvere il problema, ma neppure di affrontarlo”.