PRATO, TEMA CRIMINALITÀ: «REATI IN GRANDE ASCESA», DICHIARAZIONI DALLA PROCURA

Alla cerimonia di apertura dell’anno giudiziario 2018 il procuratore della Repubblica di Prato, Giuseppe Nicolosi, si è espresso dicendo: «Reati in grande ascesa a Prato», ed ha proseguito riassumendo una media di 22 furti al giorno, 7 danneggiamenti, 2 truffe e 1 rapina. I dati sono catastrofici, ed è ovvio che Prato non sia una città sicura. Malgrado ciò lo Stato resta indifferente alla situazione di ordine pubblico cittadino pratese.

È lo stesso procuratore di Prato che lo rivela, facendo tuonare dure critiche, senza mezzi termini, al ministero della Giustizia per l’incompetente e scarsa attenzione riservata agli uffici giudiziari pratesi. Nicolosi sottolinea anche che il delicato ed eccessivo sforzo che tutti loro stanno mettendo per far fronte alla disperata situazione del territorio in fatto di criminalità è insufficiente. È necessaria una maggiore presenza dello Stato.

Prato, ha sottolineato inoltre, è la terza città dell’Italia centrale – dopo Roma e Firenze – ad essere il “crocevia sempre più importante di flussi migratori, affaristici, economici e criminali. Ed è prima in Italia quanto a presenze di nazionalità cinese e numero di punti money transfert. E di fronte a tale situazione soffre della pressoché totale assenza di decisioni da parte del ministero della Giustizia che non ha mai provveduto ad adeguare alle necessità gli organici degli impiegati addetti alla Procura, che sono scandalosamente insufficienti”.

Le piaghe di Prato, fa sapere lo stesso Nicolosi, riguardano anche il riciclaggio e reimpiego dei soldi e la droga. Anche su quest’ultima piaga, accusa Nicolosi, di non avere ricevuto risposte esaudenti da parte degli uffici giudiziari, nonostante che le forze di polizia presenti sul territorio stiano facendo tutto il possibile per ostacolare il fenomeno. Sostiene altresì che l’ambito degli stupefacenti sia gestito prevalentemente da nigeriani e in parte anche dagli albanesi, se pure di quest’ultimi le attività principali sono le rapine a mano armata, gli stupri, l’induzione e lo sfruttamento della prostituzione.

Mentre sul settore che riguarda il riciclaggio e il reimpiego dei soldi dice che «Abbiamo diverse inchieste su riciclaggio e reimpiego dei capitali di provenienza illecita. Sono ipotesi di reato di più difficoltosa e complessa investigazione. Il dispendio per l’accertamento di questo reato è particolarmente importante». E spiega che il duro impegno da loro svolto li ha portati a individuare gruppi organizzati di provenienza calabrese e siciliana presenti sul comprensorio pratese. «Sul nostro territorio abbiamo importanti inchieste che riguardano il riciclaggio ad opera di Cosa Nostra – avrebbe inoltre aggiunto -. I soldi sono reimpiegati quasi sempre in attività commerciali».

E aggiunge che fra il l’inizio di luglio 2016 e la fine di giugno 2017 sono stati iscritti 1.364 procedimenti penali in materia di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro. Un numero assai considerevole, dove l’83 per cento, ovvero 1.125 di questi procedimenti, l’indagato è risultato essere cittadino cinese.

Il procuratore di Prato, Giuseppe Nicolosi, ha inoltre stimato la presenza di 43mila regolari stranieri presenti sul territorio, di cui 27.823 sono cinesi, e altri 25mila non regolari, dei quali 15mlia sono clandestini cinesi. E sul conto dei clandestini cinesi che mettono piede in Italia – afferma lo stesso procuratore di Prato – risulta che siano il risultato di organizzazioni criminosa di cui fanno parte loro connazionali operanti a Prato. Personaggi che traggono profitto dalla gestione di un vero e proprio racket che si occupa del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina cinese.

E per concludere il bilancio dei reati depositati dal procuratore Nicolosi, sono saltati fuori 297 delitti contro la pubblica amministrazione, un aumento di circa 100 rispetto all’anno precedente, 7 casi di corruzione, 6 d’istigazione alla stessa, 1 di peculato e 1 di traffico di influenze illecite. Proseguendo avanti, 68 estorsioni, 14 omicidi colposi procurati da incidenti stradali, 143 lesioni colpose di cui 74 gravi e gravissime, per quasi la metà derivanti da infortuni sul lavoro. Oltre 400  i procedimenti penali a riguardo di reati  ai danni delle fasce più deboli, quali minorenni o persone in condizione di particolare vulnerabilità, 52 procedimenti per stalking, 22 per frode informatica e furto di identità, 16 per sfruttamento della prostituzione, 191 per violazioni in materia di tutela dell’ambiente, 200 in materia tributaria, 39 per bancarotta fraudolenta e 25 per bancarotta semplice, 331 per violazioni edilizie ed urbanistiche.