Prosegue la collaborazione fra Aci Prato e Gruppo Storico Vigili del Fuoco. “Manteniamo in vita la memoria storica dei mezzi d’epoca”

L’associazione ha contribuito alla buona riuscita della tappa pratese della Mille Miglia, allestendo con figuranti e mezzi d’epoca il Lanificio Fratelli Balli. Capecchi: “Ora cerchiamo una nuova sede per ampliarci”
Continua nel segno della collaborazione il rapporto fra Aci Prato e il Gruppo Storico Vigili del Fuoco, sezione di Prato. Una partnership andata in scena anche durante la recente tappa pratese della Mille Miglia 2024, con l’associazione che ha ricostruito all’interno del Lanificio Fratelli Balli sia l’allestimento dei mezzi anni ’50 che la parte relativa ai figuranti. Una collaborazione ancora più speciale rispetto a quella del 2021, quando l’associazione aveva caratterizzato con mezzi e persone la propria presenza in piazza delle Carceri. “Mantenere in vita la memoria storica dei mezzi ma anche della parte tecnica di efficienza delle auto è un elemento fondamentale – spiegano il presidente di Aci, Federico Mazzoni e il direttore Claudio Bigiarini -. Non ci dimentichiamo che questi sono veri pezzi di cultura. Valori certificati anche dalla carta dei veicoli storici di Aci, che vuole valorizzare uno dei patrimoni civili della nostra società”.
Il gruppo con sede in via Boni ha dietro di sé appassionati molto attivi, che si occupano della storia dei vigili del fuoco e che sono collegati col museo nazionale di Mantova. Al momento ci sono nove mezzi storici, oltre alla parte relativa al restauro e alla conservazione. “Siamo presenti alle manifestazioni storiche in tutta Italia assieme ai vari comandi dei vigili del fuoco – spiega Enrico Capecchi, coordinatore della sezione di Prato -. Da oltre trent’anni prendiamo parte a tutte le più belle manifestazioni possibili”. A livello di materiale storico troviamo biciclette, autopompe, uniformi, documenti, accessori e tutto ciò che era di uso quotidiano. “Questi mezzi ovunque attraggono l’attenzione di tutti – conclude Capecchi -. E proprio perché sono così interessanti, torniamo ad appellarci alle istituzioni per chiedere di avere una sede nostra, dove poterci ingrandire e che sia apribile sempre più al pubblico e alle scuole”.