“Rete dei Comuni toscani teatro di stragi ed eccidi nazifascisti”, il Comune di Montemurlo approva il protocollo d’intesa per la costituzione
Il Comune, pur non essendo stato teatro di eccidi, condivide e supporta gli intenti e le finalità della Rete dei Comuni toscani per preservare e tramandare la memoria delle stragi e degli eccidi nazifascisti in Toscana
Il Comune di Montemurlo aderisce alla “Rete dei Comuni toscani teatro di stragi ed eccidi nazifascisti”. La giunta comunale ha recentemente approvato lo schema di protocollo d’intesa per la costituzione della Rete, il cui scopo è quello di promuovere e sviluppare collaborazioni per realizzare attività di divulgazione e diffusione che salvaguardino la memoria delle stragi e degli eccidi nazifascisti in Toscana. La Rete dei Comuni toscani teatro di stragi ed eccidi nazifascisti prevede il coinvolgimento del Parco nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema, dell’Istituto storico toscano e della rete degli Istituti storici provinciali della Resistenza e dell’età contemporanea, della Fondazione museo della deportazione e della Resistenza di Prato – luoghi della memoria toscana e della Federazione regionale delle Associazioni antifasciste e della Resistenza e che i Comuni toscani.
«Il Comune di Montemurlo, pur non essendo stato territorio di stragi ed eccidi nazifascisti, è da molti anni impegnato sul tema della promozione delle politiche e della cultura della memoria, dell’educazione alla cittadinanza, alla pace soprattutto verso i giovani – spiega il sindaco Simone Calamai– Aderire alla Rete dei Comuni toscani significa impegnarsi per preservare la memoria degli orrori nazifascisti affinché tragedie del genere non possano mai più accadere e ribadire i valori della Resistenza e dell’antifascismo».
L’occupazione dell’Italia da parte delle truppe naziste e dei reparti militari della Repubblica sociale italiana tra 1943 e 1945, nell’ultima fase della seconda guerra mondiale, ha provocato più di diecimila vittime tra la popolazione civile. La Toscana è stata uno dei territori maggiormente colpiti: fin dalla primavera e, con maggiore intensità, nell’estate del 1944, la Toscana subì una vera e propria “guerra ai civili”, con le forze armate tedesche che procedettero in modo sistematico a rastrellamenti, rappresaglie e massacri indiscriminati rivolti principalmente contro la popolazione civile. Le stragi nazifasciste in Toscana, concentrate soprattutto tra l’aprile e l’agosto del 1944, furono più di 280, i comuni interessati 83 e i morti tra i civili furono circa 4.500.