Rigenerazione del complesso ex Magnolfi, concluso il primo grado del concorso di progettazione internazionale

Sono stati individuati i cinque progetti ammessi al secondo grado del concorso di progettazione ‘Rifonderia’ promosso da Epp (Edilizia Pubblica Pratese) e dal Comune di Prato. Si tratta dell’intervento di rigenerazione urbana, architettonica e sociale di alcuni immobili dell’ex complesso Magnolfi alla Pietà a Prato, che oggi ospita otto alloggi Erp e il deposito mezzi della protezione civile. Un piano da sei milioni di euro, oggetto di uno specifico finanziamento del Cipe, per la cui realizzazione è stata scelta la strada di un concorso di progettazione internazionale. Un percorso che è stato apprezzato dagli addetti ai lavori, visto che sono stati oltre 500 i professionisti a scaricare i documenti di gara. Alla fine le candidature ricevute dalla commissione di gara sono state quindici: segno che ci si trovava di fronte a un progetto non semplice di riqualificazione e che a partecipare sono stati coloro che avevano una visione complessiva di rigenerazione di quella porzione di quartiere. Il concorso, infatti, non chiedeva solo di ripensare l’immobile fra via della Fonderia e via Gobetti, ma anche di metterlo in sinergia col Magnolfi Nuovo, con piazza della Pietà, con la corte di via Gobetti, con i vicini giardini pubblici e con la zona del Cantiere.

La commissione di gara si è riunita al Centro Pecci, negli spazi dell’Urban Center, ed era composta da: Marcello Marchesini (nominato dall’ordine degli architetti), Francesco Caporaso (nominato dal Comune di Prato), Mario Moscardi (nominato dall’ordine degli ingegneri), Alfio Pratesi (nominato dall’Epp), Giuseppina Clausi (nominata dalla Soprintendenza), Francesco Procopio (nominato dall’ordine degli architetti) e Tiziana Cecconi (nominata dall’ordine degli ingegneri). Il presidente della commissione è Marco Brizzi, il responsabile unico del procedimento e segretario è Giulia Bordina.

“Le candidature ricevute esprimono una forte attenzione per i temi sociali e per quelli ambientali, che il bando aveva segnalato – commenta il presidente di commissione Brizzi -. Le proposte preliminari che abbiamo discusso in commissione nei giorni scorsi sono tutte caratterizzate da un elevato pragmatismo che sembra potere fare emergere numerose interessanti soluzioni progettuali”.

Ricordiamo che i nomi dei partecipanti sono secretati e che il nome del vincitore si scoprirà solo successivamente alla scelta del progetto ritenuto migliore dalla commissione di gara. I cinque progetti ammessi per il momento constano di tavola, render, planimetrie e relazione. “Adesso avranno tempo fino al 7 giugno per presentare un approfondimento progettuale con tre tavole e una relazione corposa – spiega Giulia Bordina -. La scelta del vincitore avverrà entro il 10 giugno. In seguito il progetto verrà presentato all’Urban Center del Pecci. Il progettista vincitore avrà dieci giorni per presentare il progetto preliminare, tre mesi per quello esecutivo e un altro mese per quello definitivo. Dopo di che si andrà a gara”.

Gli alloggi che scaturiranno dalla riqualificazione dovranno essere almeno undici, potenzialmente da collocare sia a piano terra che al primo piano, migliorando l’accessibilità alle case e prevedendo eventualmente anche la presenza di un ascensore. Gli appartamenti dovranno essere almeno in classe di efficienza A1, mentre le corti interne non dovranno più essere parcheggi per mezzi pubblici e automobili, bensì spazi aperti alla città.