Saharawi, oltre l’attesa. Nella galleria della Sala Banti la mostra fotografica di Renato Ferrantini
La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 20 luglio. Martedì 18 luglio ore 21 si svolgerà l’incontro con l’autore. Saranno presenti anche i bambini saharawi ospiti sul territorio
S’intitola “Saharawi. Oltre l’attesa” la mostra fotografica di Renato Ferrantini a cura di Stefano Corso, allestita nello spazio espositivo della galleria della Sala Banti (piazza della Libertà- Montemurlo).
Nell’arido deserto dell’Hammada, al confine tra il Marocco e la Mauritania, vivono quasi duecentomila rifugiati saharawi; un’area ceduta a sovranità “temporanea” dal governo algerino alla Repubblica Democratica Araba dei Saharawi (RASD) che governa in esilio da quasi cinquant‘anni. Una zona di vita sospesa che ben raccontano le foto di Renato Ferrantini. Un’alternanza di attesa, guerra e diplomazia. Una clessidra senza sabbia. L’ultimo congresso del Fronte Polisario – l’organizzazione militante e politica nata nel 1973 – nel gennaio di quest’anno, ha chiarito, in parte, i rapporti con il Marocco: «Intensificare la lotta per porre fine all’occupazione e ripristinare la sovranità». Osservando le foto in mostra si percepiscono i colori, gli odori, i disagi, i sogni e la vita di chi abita un luogo in modo stanziale con una cultura storicamente nomade. Avvicinare e sensibilizzare rispetto a una questione complessa e consolidata si può compiere anche attraverso un occhio delicato e sensibile, che non maschera il disagio, ma coglie la sua rappresentazione di reazione a questo.
Martedì 18 luglio alle ore 21 nel teatro della Sala Banti si svolgerà l’incontro con l’autore della mostra, Renato Ferrantini a cui prenderanno parte il sindaco Simone Calamai, l’assessore alle pari opportunità, Valentina Vespi, l’assessore alle politiche sociali, Alberto Fanti, oltre ai bambini sahrarawi che in questo periodo sono ospiti, per un periodo di vacanza, del Comune e del gruppo trekking La storia Camminata.
«Il merito del lavoro di Ferrantini è quello di mostrare umanità, dignità e speranza agli occhi di chi quei posti non solo non li ha mai visti ma forse li anche ignorati, fornendo uno stimolo ad approfondire, conoscere e indagare.- dice l’assessore alle politiche sociali, Alberto Fanti – Attraverso questa mostra fotografica il Comune di Montemurlo vuol far conoscere la vicenda del popolo saharawi e gli effetti della decolonizzazione dell’ultima colonia africana, il Sahara Occidentale, dopo quasi 50 anni dalla fine della presenza spagnola. Un popolo esule spinto fuori dalla propria terra e costretto a vivere in mezzo al deserto del Sahara. Vere e proprie “vite sospese”». Una popolazione spinta fuori dai propri confini, in attesa di un referendum promesso e mai realizzato, in bilico continuo tra lotta armata e rassegnazione, costretta da un muro di 2000 chilometri, in cui la separazione diventa aspirazione mista a frustrazione.
Per visitare la mostra c’è tempo fino al prossimo 20 luglio. L’ingresso è libero e gratuito. L’iniziativa è promossa dal Comune di Montemurlo con il patrocinio e il contributo di Aiccre Toscana.