Sale l’asticella delle aggressioni fisiche alle “divise” sulle strade italiane! Necessita maggiora sicurezza e più ampia tutela!
Il lavoro di chi è chiamato a sorvegliare e proteggere cittadini e cose dalla mano della criminalità e dal malcostume sociale si sta facendo sempre più arduo! L’agente incaricato a salvaguardare la sicurezza pubblica sta perdendo sempre di più la propria! L’impegno quotidiano sulle strade sta assumendo connotazioni lesive in misura maggiore; e ad affermarlo sono i dati dell’Osservatorio ‘Sbirri Pikkiati’ dell’ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale). Sono oramai tramontati i tempi in cui la divisa rappresentava di per sé un’istituzione con cui, l’allora buon senso cittadino, si rivolgeva con marcato rispetto.
Cambiano i tempi, cambiano le mode, cambia la società e cambia anche – purtroppo – la buona educazione. Si è come dissolto quell’intimo sentimento che dettava, per esempio, ai giovani di fare il sorriso alle persone più anziane; la naturalezza che li spingeva a portare ad esse anche semplicemente il rispetto. Sarebbe necessario che tutto questo tornasse, perché una società fondata sulle buone maniere è come il distintivo di un paese bello e funzionante.
La società si è oggigiorno mutata, e con l’avverbio “oggigiorno” includiamo un lasso di tempo che riguarda qualche anno a questa parte. L’animo moderno di alcune persone ha come abbattuto quelle barriere mentali che gli permettevano di tenere a freno, o almeno di limitare, l’istinto selvaggio incline a commettere azioni barbare. Ed ecco che a finire nel mirino di queste persone sono anche gli agenti, quelle figure cioè che fino a qualche tempo fa erano il baluardo del senso civico, lo specchio della legge, e quindi individui da tenere a distanza per i malintenzionati. Può darsi che la legge oggigiorno si sia piegata a quest’ ultimi?
La piega storta che ha preso l’attuale società, comporta paragoni che vedono gli osservatori dell’ASAPS puntare il dito verso il tratto in ascesa segnato in rosso sul grafico delle aggressioni subite in strada dalle forze dell’ordine. Sono dati estrapolati in correlazione a quelli dell’anno precedente. Per quando possa essere leggera l’oscillazione dell’asticella, ciò non significa che a livello generale si possa stare tranquilli. Infatti, nel 2022 sono state denunciate 2678 aggressioni ovverosia una media di 7 al giorno nei confronti degli agenti, rispetto alle 2655 dell’anno prima. Parliamo soltanto di 23 casi in più, circa dell’1% scarso, tuttavia ci troviamo comunque dinanzi a cifre esorbitanti. Stiamo parlando di episodi in strada, senza prendere in considerazione quelli che avvengono all’interno di talune strutture come ad esempio quelle carcerarie.
Il report dell’Osservatorio ASAPS stabilisce che il 36,6% dei casi di chi commette violenza su agenti riguarda persone straniere, raggiungendo la cifra di 981 episodi; a spartirsi il primato di 737 aggressioni sono invece tossicodipendenti e soggetti affetti da alcolismo, e qui contiamo il 27,5%.
In ben 470 aggressioni, l’offensore ha fatto uso di armi, per una percentuale del 17,5%. Comunemente si è trattato di armi improprie come il bastone, come qualsiasi oggetto contundente, se non addirittura il mezzo di trasporto per travolgere l’agente. È evidente che in questa maniera l’Italia si stia trovando dinanzi a una sconfitta sociale e istituzionale e che fosse necessario dover porre rimedi.
La maglia nera sulle aggressioni ad agenti spetta alle regioni del nord Italia con il 42,6% e, se al sud tocca la maglia grigia con il 30,4%, al centro non può che appartenere di diritto la bianca con il 27%.
Questa è la situazione che l’Osservatorio ASAPS riporta, una situazione non felice che dovrebbe spingere talvolta prefetture e tribunali a riflettere. Se qualora vi fossero stati casi d’impunita, che ciò non accada mai più!