SCRITTA ANTI SINDACO? FORSE UN SEGNALE DI STIMA VERSO IL PRIMO CITTADINO DI PRATO.

Insorge un’inequivocabile scritta sui muri del palazzo dove alloggia lo studio legale del primo cittadino della città di Prato, Matteo Biffoni: «MATTEO BUFFONE VERGOGNATI W DUX». La firma pare che fosse di matrice neofascista, ma potrebbe trattarsi anche di uno sfogo cittadino, guidato da un’escalation di reati, denunciati e non, che si sono verificati negli ultimi anni sul territorio.

La scoperta della scritta è stata fatta ieri l’altro mattina, 3 aprile 2018, con un – probabile – ambiguo senso sull’uso dell’aggettivo qualificativo adottato. È lo stesso sindaco, nonostante il suo cognome non sia stato menzionato, a essersi sentito chiamato in causa e ad aver preso le proprie difese dicendo di sentirsi tranquillo nonostante i toni inaccettabili. La città, stando al parere di molti cittadini, è stufa della situazione che sta vivendo, sia per quanto riguarda il piano lavorativo che quello sulla sicurezza.

Oramai, oggigiorno, non fa più notizia parlare di reati commessi ai danni di italiani a Prato. Non fa più notizia parlare di spaccio, anche a cielo aperto, nella cittadina pratese. Sono i quotidiani che in più riprese hanno manifestato l’aumento sempre più crescente di delinquenza sul territorio. E il sindaco, con i poteri che gli competono in qualità di primo cittadino della Provincia, pare che abbia fatto poco.

Anzi, un commento da parte del sindaco stesso, Matteo Biffoni, riportato su “Notizie di Prato” e datato 09.10.2017, pare che esprima un senso positivo sulla situazione drammatica che vive la sua città: «Gli scippi sono aumentati – ha ammesso – ma rapine e furti sono in diminuzione. Certo, il dato del 15% in più non è confortante e non va sottovalutato, ma si può dare una lettura più positiva: i cittadini cinesi hanno iniziato a denunciare […]»

Ecco come un personaggio che ricopre la carica di sindaco arriva ad esprimersi. Si accontenta – stando a quanto ha riportato Notizie di Prato – che i cittadini cinesi abbiano iniziato a esporre denuncia. Bene, fatto questo, lui che provvedimenti ha preso per la salvaguardia della città dalla malavita? Si congratula con il mondo cinese perché sta portando allo scoperto i reati che subisce sicuramente da gente di altre etnie, quando è la “setta” cinese ad essere circoscritta in sé stessa? 

Il sindaco di Prato ha mai sentito parlare di “Mafia Cinese” a Prato? Se sì, come starebbe affrontando la situazione? Quali provvedimenti a favore della tutela del territorio, sia dal punto di vista lavorativo e sia da quello legale, avrebbe adottato?

È probabile, purtroppo, che i cittadini di Prato fossero poco informati a riguardo di tali eventuali provvedimenti e pertanto sarebbe opportuno che il sindaco stesso, Matteo Biffoni, organizzasse una conferenza stampa e ci parlasse del suo operato.