Studenti a scuola di sostenibilità al Lanificio Fratelli Balli. Nel Fabbricone Storico una lezione su come acquistare responsabilmente
Protagonisti dell’iniziativa diciotto alunni e quattro insegnanti dell’istituto Galileo Galilei di Pistoia. Hoechel: “Iniziativa da replicare, i ragazzi sono i consumatori del domani. Fondamentale diffondere la cultura del comprare meno ma meglio”
“Sapete che per realizzare una t-shirt di cotone servono 2.700 litri d’acqua? In pratica per una maglietta si consuma il fabbisogno d’acqua di due anni e mezzo di un essere umano”. Inizia così, con un dato di forte impatto, che spiega con efficacia i danni prodotti all’ambiente dal fast fashion, la lezione di sostenibilità che il Lanificio Fratelli Balli ha organizzato per la classe 5^D della scuola Galileo Galilei di Pistoia. Una visita al Fabbricone Storico immaginata per centrare tre obiettivi verso i consumatori del domani: raccontare la storia e le peculiarità del distretto laniero, spiegare come si realizza un tessuto fino ad arrivare al capo finito, ed educare all’acquisto responsabile di vestiti. “Un modulo replicabile e che ci piacerebbe portare avanti anche con altre scuole del territorio e della regione – racconta Manuel Hoechel, membro del cda del Lanificio Fratelli Balli e relatore dell’iniziativa -. I ragazzi sono i consumatori del domani, ai quali va spiegata e raccontata la necessità di sostenibilità legata al vestiario. E’ fondamentale diffondere il concetto di comprare meno ma meglio. Proprio come ci sono le lezioni di educazione civica, riteniamo che siano fondamentali anche quelle di educazione alla sostenibilità”.
Gli studenti hanno avuto la possibilità di passeggiare all’interno della storia ultracentenaria del Fabbricone Storico, hanno conosciuto le modalità con cui il distretto si è reinventato e risollevato dopo la guerra, hanno visto con i loro occhi come si fa un tessuto e in che modo un cappotto o in generale un capo-spalla arriva nei loro armadi. Infine la lezione sui danni del fast fashion e su come ridurre l’impatto sull’ambiente dell’industria tessile. “Devo dire che l’incontro è stato davvero entusiasmante – prosegue Hoechel -. I bambini sono rimasti colpiti dal workshop e hanno seguito con grande attenzione tutti gli esempi di impatto negativo sull’ambiente derivante dall’eccessiva leggerezza nell’acquistare i capi d’abbigliamento. Siamo inoltre sicuri che poi questi esempi sono stati riportati anche a casa, ai loro genitori, aiutandoci così a diffondere anche tra i più grandi i concetti di sostenibilità che contraddistinguono il distretto pratese. Adesso organizzeremo nuovi incontri con le scuole anche nei prossimi mesi. Vogliamo dare il nostro contributo nella diffusione dei concetti di sostenibilità ambientale”.