Tari. la stangata della sinistra: aumenti fino al 7%. Le famiglie pagano
I capigruppo di Fratelli d’Italia nei Comuni di Prato, Montemurlo, Carmignano e Vaiano – Tommaso Cocci, Antonio Matteo Meoni, Giovanni Sardi ed Emanuela Paci – denunciano con forza gli aumenti TARI previsti per il 2025 nei rispettivi Comuni, che colpiranno duramente famiglie e imprese già provate da inflazione, caro energia e stagnazione economica.
“Ancora una volta la sinistra scarica le sue inefficienze sui cittadini. Invece di tagliare sprechi e migliorare la gestione dei rifiuti, sceglie la via più semplice: aumentare la Tari. Parliamo di rincari significativi, in alcuni casi fino al 7%, in un momento di grande difficoltà economica.”
Secondo i dati contenuti nel piano d’ambito dell’ATO Toscana Centro, i rincari stimati per i principali Comuni dell’area pratese sono:
• Prato: +7%
• Montemurlo: +5%
• Carmignano: +7%
• Vaiano: +7%
“È evidente – aggiungono – che si tratta di aumenti imposti da amministrazioni che, anziché ottimizzare il servizio o combattere seriamente l’evasione, continuano a chiedere sacrifici a chi già paga regolarmente. È inaccettabile che la Tari cresca anche per colpa di costi gestionali e inefficienze mai affrontate con serietà.”
Il confronto con altri Comuni è impietoso: Poggio a Caiano, amministrato dal centrodestra, mantiene stabile la tariffa, dimostrando che una gestione attenta e responsabile è possibile. “Perché a Poggio si riesce a NON aumentare mentre a Prato, Montemurlo, Carmignano e Vaiano no? La verità è che la sinistra amministra male e si affida sempre allo stesso schema: aumentare le tasse e promettere sgravi che coprono solo una piccola parte della popolazione.”
“Basta far pagare sempre ai cittadini le colpe di amministratori incapaci. Fratelli d’Italia continuerà a battersi nei consigli comunali per fermare questi aumenti e difendere chi lavora, chi produce e chi paga le tasse con sacrificio ogni giorno.”
1. Un piano straordinario di lotta all’evasione, con strumenti digitali e controlli mirati;
2. Una revisione dei costi di gestione del servizio, premiando i Comuni più efficienti e penalizzando quelli spreconi;
3. Più equità nella ripartizione delle tariffe, con vantaggi reali per chi fa la raccolta differenziata;
4. Un tavolo tecnico con le opposizioni e le categorie economiche, per condividere scelte e responsabilità.