Trasferimento della redazione del Tirreno di Prato, per il sindaco Lorenzini si perde una voce importante nel pluralismo dell’informazione locale
Il sindaco di Montemurlo si dice rammaricato della decisione dell’editore della testata di trasferire la redazione pratese, già depotenziata, a Pistoia:« Sintomo preoccupante di come viene percepita l’area pratese»
Il sindaco del Comune di Montemurlo, Mauro Lorenzini, ha appreso con dispiacere la notizia della prossima chiusura della redazione pratese del Tirreno e il suo trasferimento a Pistoia:« Il prossimo 1 febbraio ricorreranno i trent’anni del Tirreno a Prato e dispiace constatare che questa ricorrenza coincida proprio con la chiusura della redazione, tra l’altro negli anni sempre più depotenziata nel personale giornalistico. Una scelta editoriale che non condivido e che fa male a tutta la comunità, perché così Prato e provincia perdono una voce importante nel quadro del necessario pluralismo dell’informazione locale». Il sindaco Lorenzini si chiede poi come faranno gli ultimi giornalisti rimasti ad occuparsi della cronaca cittadina, essendo collocati fisicamente a Pistoia:« Il Tirreno in questi trent’anni ha basato la sua forza nel radicamento sul territorio attraverso numerosi corrispondenti che nel tempo hanno seguito con attenzione e capillarità i vari Comuni della Provincia. Capisco la crisi della carta stampata che ha colpito il settore negli ultimi anni, ma non comprendo i motivi dello spostamento a Pistoia di una redazione importante e, oserei dire cruciale, per seguire i fatti e i cambiamenti di un territorio ricco e complesso come quello dell’area pratese. Forse sarebbe stato più logico fare l’esatto opposto, ovvero spostare Pistoia su Prato. Ma mi viene da pensare che questa decisione rispecchi una percezione più generalizzata che l‘opinione pubblica ha dell’area pratese, vista più come “Cenerentola” che come distretto economico d’eccellenza. Una decisione che segue altre sciagurate previsioni fatte nel tempo da più parti, come quella paventata ipotesi di accorpamento della sezione fallimentare del Tribunale di Prato con quella di Lucca o il trasferimento del comando dei Vigili del Fuoco a Pistoia. Non ultimo è la percezione che spesso si ha di Prato e provincia sulla Rai regionale, dove il nostro territorio non ha mai quella visibilità e quello spazio che forse meriterebbe. Appariamo troppo per ciò che non va e troppo poco per ciò che ci rende grandi: il nostro straordinario tessile, ancor oggi motore di ricchezza, lavoro e innovazione, la nostra arte e la nostra cultura. Tutto ciò ci deve interrogare e far riflettere e spetta, a mio parere, alla classe dirigente il compito di tornare a fare squadra per promuovere le istanze di un territorio complicato ma capace ancora di dare speranza e di far sognare. I problemi ci sono ma Prato e la sua provincia non si sono mai arrese e nei momenti di crisi hanno sempre dato il meglio di sé. Dobbiamo tornare a riprogettare cosa sarà il distretto dal punto di vista sociale ed economico per dare futuro alle nuove generazioni. Bisogna smettere di lamentarsi e basta ma iniziare a mettere in moto il cambiamento, riprogettando lo sviluppo dell’area. Un ruolo importante per costruire l’immagine e la percezione di un territorio, per sviluppare il dialogo tra le varie componenti sociali, lo hanno indubbiamente gli organi d’informazione e la chiusura del Tirreno di Prato non aiuta questo processo.». Il sindaco Lorenzini rivolge infine un augurio di buon lavoro a tutta la redazione del Tirreno di Prato:« e auspico che possa sempre seguire con attenzione ciò che succede a sul territorio pratese pur stando a due passi dal Palazzo di Giano».