Trasporti sociali gratis e compartecipazione nel pagamento delle rette scolastiche: Lanartex si certifica sulla parità di genere e investe nel welfare dei dipendenti

Trovare un bilanciamento fra le esigenze lavorative e quelle di vita quotidiana del personale è la grande sfida che si pone di fronte alle imprese. Non è un caso che sia l’Europa che la Regione Toscana investano milioni di euro per facilitare questo processo. A Montemurlo, invece, c’è un’azienda che da anni lavora in questa direzione, essendo già arrivata a una certificazione sulla parità di genere, alla costituzione di un comitato guida, e allo stanziamento in bilancio di una serie di benefit di welfare per i dipendenti. Stiamo parlando di Lanartex, impresa di Montemurlo, guidata da Patrizia Rosati, Matteo Marcone e Alessandro Iozzelli, che si occupa da oltre vent’anni di testing e consulenza su ricerca e sviluppo per le imprese dei settori tessile, arredo, abbigliamento e accessori. Un’azienda che conta su 13 dipendenti, di cui più del 50% donne, età media 31 anni, e che vede per lo più figure femminili nei ruoli di vertice: sono donne il direttore tecnico, i due direttori di reparto e l’amministratore unico Patrizia Rosati.

In questi anni Lanartex si è dotata di piani di welfare per tutti i dipendenti: bonus natalità, extra congedi di paternità (raddoppiati rispetto a quelli di legge), buoni pasto, part time reversibile. Ora, con l’approvazione del bilancio, sono in arrivo le ultime due novità: il servizio di trasporto sociale gratuito per i parenti dei dipendenti (in convenzione con le associazioni di volontariato del territorio) e un contributo per le rette delle scuole d’infanzia per i figli dei dipendenti (nessuno di loro infatti rientra nella misura dei nidi gratis della Regione Toscana). “Oggi le aziende sono fatte di persone, non più solo di telai – commenta Matteo Marcone, socio di Lanartex -. E’ necessario quindi cambiare la mentalità delle imprese e investire sul personale. D’altronde il nostro non è un lavoro che si può svolgere da remoto e quindi per bilanciare vita e lavoro dei dipendenti c’è bisogno di misure di welfare che vadano a incidere nella quotidianità del personale. Noi abbiamo avuto dipendenti che non sono più tornate a lavoro dopo la maternità per la mancanza di servizi adeguati. O altro personale che invece va in aspettativa per potere assistere i propri genitori malati. Per prevenire queste situazioni abbiamo quindi deciso di pagare noi certi servizi. E quindi di pari passo assicurarci anche il mantenimento in azienda di certe professionalità qualificate”.

Alla decisione si è arrivati in comune accordo col comitato guida per le politiche di parità di genere, rappresentato da un dipendente per reparto designato dai colleghi. Comitato costituito assieme alla certificazione ottenuta da Lanartex (fra i pochissimi in provincia di Prato) di rispetto delle condizioni di pari retribuzione e di progressione di carriera fra uomini e donne. Opportunità di welfare che vanno nella direzione di cercare d’essere più attrattivi anche verso i giovani nelle nuove selezioni del personale. “Il nostro target sono gli under 30 – aggiunge Marcone -. All’ultima selezione si sono presentati 20 candidati, di cui due sono stati selezionati, ma poi entrambi non si sono presentati al giorno di orientamento. Alla fine ancora non abbiano ancora trovato la risorsa da inserire in azienda. Noi però non pensiamo che sia colpa di qualcuno, bensì vogliamo investire sempre di più nelle persone per essere più attrattivi verso chi oggi ancora non ci vede come il proprio posto di lavoro ideale”.

A proposito di candidature, Lanartex cerca operatori da formare per diventare parte integrante dello staff tecnico del reparto fisico-meccanico. Per candidarsi basta andare sul sito lanartex.it, cliccare sulla sezione ‘lavora con noi’ e inserire la propria candidatura. “La nostra è un’azienda che pone grande attenzione al tema dei diritti, della parità di genere e della sostenibilità fra vita personale e vita lavorativa – conclude Patrizia Rosati, amministratore unico di Lanartex -. Lo schema di certificazione sulla parità di genere che abbiamo ottenuto ricalca sostanzialmente quello che già facevamo in passato. Di fatto abbiamo solo messo su carta le nostre buone pratiche di welfare. Un’attenzione al sociale che viene da lontano, che trova le radici nel nostro impegno personale e familiare nel mondo del volontariato, dove siamo attivi da oltre un decennio su scala regionale”.